Con il nuovo decreto ArtBonus e la liberalizzazione dello scatto fotografico nei musei italiani, la classe politica e gli addetti ai lavori prestano attenzione alla riproduzione dei beni culturali, ovvero alla fotografia. Quest’ultima viene ammessa come strumento di studio e ricerca, ma soprattutto come mezzo spontaneo e immediato per divulgare il patrimonio culturale italiano. Il decreto in questione, infatti, liberalizza lo scatto fotografico al museo con qualsiasi dispositivo elettronico purché sia privo di flash e cavalletto e venga utilizzato per scopi privati senza fine di lucro.
Ciò significa che ognuno di noi potrà, nel rispetto di chi è in sala, fotografare al museo e quindi di conseguenza condividere sui social network liberamente.
Di seguito il testo del decreto relativo alla “Semplificazione beni culturali, foto libere nei musei”:
Sono libere, al fine dell’esecuzione dei dovuti controlli, le seguenti attività, purché attuate senza scopo di lucro, neanche indiretto, per finalità di studio, ricerca, libera manifestazione del pensiero o espressione creativa, promozione della conoscenza del patrimonio culturale: 1) la riproduzione di beni culturali attuata con modalità che non comportino alcun contatto fisico con il bene, né l’esposizione dello stesso a sorgenti luminose, né l’uso di stativi o treppiedi; 2) la divulgazione con qualsiasi mezzo delle immagini di beni culturali, legittimamente acquisite, in modo da non poter essere ulteriormente riprodotte dall’utente se non, eventualmente, a bassa risoluzione digitale”.
Il testo integrale del Decreto Legislativo ArtBonus è sul sito del MiBAC