Sareste disposti a condividere i vostri dati personali in cambio di un vantaggio immediato? È quello che ha chiesto GfK ad un campione internazionale di oltre 22.000 persone. Ne è emerso che la percentuale di persone disposte a comunicare i propri dati in cambio di qualcosa è superiore a quella delle persone totalmente contrarie. In Italia quasi una persona su tre si dichiara favorevole. A livello internazionale, i trentenni e i cittadini di Cina, Messico e Russia sono i più aperti rispetto a questa possibilità.
La protezione della privacy al tempo di Internet è una questione tra le più discusse, al giorno d’oggi. Nonostante questo, un numero crescente di persone sembra essere disposto a condividere i propri dati personali con brand e retailer, purché venga offerto in cambio di qualcosa: servizi, promozioni, ma anche un’esperienza di acquisto più rapida e personalizzata.
Le risposte degli italiani si collocano leggermente al di sopra della media internazionale: il 28% degli intervistati ha infatti dichiarato di essere disposto a comunicare i propri dati in cambio di benefici di qualche sorta.
Questa percentuale non varia tra uomini e donne, mentre emerge chiaramente come i più favorevoli alla condivisione dei dati siano i trentenni (32%), seguiti dalle fasce d’età 20-29 anni (31%) e 40-49 anni (30%).
I meno favorevoli in assoluto sono gli over 60 con il 24%, mentre a sorpresa i più giovani sono quelli che esprimono maggiori perplessità: nella fascia d’età 15-19 anni ben il 31% degli intervistati si dichiara fortemente in disaccordo.
Lo studio ha messo in luce alcune differenze tra i Paesi, informazioni che possono essere utili alle aziende per capire come rivolgersi ai potenziali clienti nel momento in cui si richiede la cessione di alcuni dati personali.
I cinque Paesi con le percentuali più alte di persone fermamente contrarie alla possibilità di condividere i propri dati sono Germania (40%), Francia (37%), Brasile (34%), Canada (31%) e Paesi Bassi (30%).
L’età dell’intervistato sembra influenzare la facilità con cui si accetta di condividere i dati personali. Ventenni e trentenni sono in assoluto i più propensi a comunicare i propri dati: nella fascia 30-39 anni i favorevoli sono il 34%, mentre nella fascia 20-29 anni sono il 33%. A differenza di quanto succede in Italia, a livello internazionale gli adolescenti (15-19 anni) sono abbastanza favorevoli (28%) rispetto a questa opportunità.
Non emergono invece grandi differenze tra uomini e donne su questo tema: entrambi i generi si attestano al 27% di persone favorevoli. Tra le donne è però più alta la percentuale di chi si dichiara fortemente in disaccordo con la possibilità di condividere i propri dati in cambio di un vantaggio (21%, contro il 18% degli uomini).