I CD di Natale I, di Ferruccio Nuzzo

Ed eccoci, ancora una volta (esattamente la quarta), all’annuale appuntamento per i cd di Natale. Da qualche settimana già ci sto pensando, in questo freddo autunno che già sa di inverno e di neve, anticipando, quindi, gli umori e gli impegni natalizi.

Ho sempre pensato – e proclamato! – che la musica è un regalo ideale, un’invito a condividere, a scoprire mondi nuovi o a meglio conoscere compositori, generi ed interpreti già amati; e poi il disco è leggero, non ingombrante, facile da inviare – anche lontano – e, nella peggiore delle ipotesi, può essere riciclato, offerto alla nuora, alla vecchia zia, che so, alla portinaia …

Questa è la mia lista, quindi, delle registrazioni che quest’anno mi hanno più colpito: di qualcuna vi ho già parlato – ed accludo il link per ripescare la mia cronaca – di altri, appena ricevuti e ascoltati, vi riparlerò più a lungo in futuro. È una lista stabilita seguendo più i miei sentimenti e le mie passioni che criteri di esaustività, e privilegiando soprattutto le interpretazioni, poi l’originalità del programma. E comincio con il cd che ha – forse – il programma meno originale, più prevedibile, ma che ha tutta la sua preziosa originalità nella realizzazione.

Si tratta di un disco dedicato al Natale barocco da François Lazarevitch con i suoi Musiciens de Saint-Julien ed il soccorso della Maîtrise (cioè del coro di fanciulli) di Radio France diretta da Sofi Jeannin. Partendo da semplici temi ed arie regionali, marcati dal dialetto o dagli accenti, i più noti compositori francesi dell’epoca barocca come Charpentier, Delalande, Balbastre, Daquin, hanno creato dei piccoli capolavori che, in una versione personalissima, pur se rispettosa degli originali, risuona splendidamente nelle fresche ed agili voci della Maîtrise e nel frizzante accompagnamento degli strumenti d’epoca. Un puro gioiello, ed un regalo ideale per gli appassioni del barocco e per i sentimentali nostalgici.

(Per avere un’idea di questo programma, ecco il concerto Noël Baroque che Les Musiciens de Saint-Julien diretti da François Lazarevitch hanno dato l’anno scorso – in una versione un po’ più «rustica» – al Conservatorio di Dieppe con la collaborazione degli allievi).

Noël Baroque   

Les Musiciens de Saint-Julien, François Lazarevitch, Maîtrise de Radio France, Sofi Jeannin – Alpha (60’19)

    Noël Baroque


Célébration

10 siècles de musique de Noël – Orchestre d’Auvergne, Craig Leon – Aparté (47’11)

Ma c’è anche un altro cd, appena pubblicato, che, pur se in un tono diverso, celebra il Natale in musica con un florilegio delle più belle e famose melodie che, dal Medioevo al XX secolo, hanno accompagnato i rituali religiosi o domestici di questa festività. Anonime o nate dal genio di compositori come Bach, Mendelssohn e Gustav Holst (l’autore de I Pianeti, con suoi temi cari ai film di fantascienza, primo tra tutti Odissea nello spazio di Kubrick), queste composizioni sono state tutte arrangiate da Craig Leon, l’eclettico musicista e produttore americano che dopo i trionfi raccolti sulla scena pop internazionale, si dedica, da qualche tempo, con eguale successo, al repertorio classico.

In questo piacevolissimo cd Craig dirige altresì con grazia ed eleganza l’Orchestra d’Auvergne, per un regalo da conservare almeno sino al prossimo Natale.

  Célébration


The Historical Trombone 

The Renaissance Trombone – Ercole Nisini: trombone, Instrumenta Musica – Querstand (64’)  

The Baroque Trombone – Ercole Nisini: trombone, Instrumenta Musica – Querstand (48’40)

The Classic Trombone – Ercole Nisini: trombone, Katarzyna Drogosz: fortepiano – Querstand (64’)

In Dulci Jubilo  

Eine sächsische Weihnacht der Spätrenaissance – Instrumenta Musica – Querstand (57’13)

La clamorosa scoperta di quest’ultimi giorni: una piccola casa discografica tedesca (ma su Amazon potrete facilmente trovare i suoi cd) ha pubblicato la terza, splendida, registrazione dedicata al trombone del romano Ercole Nisini, in un repertorio barocco. Lo strumento di Nisini, con la sua sonorità lussureggiante, parla, racconta, declama, proclama, evoca, attraverso un programma che rivisita composizioni note, meno note o quasi sconosciute (per lo meno in versione trombonistica) … La scoperta è avvenuta attraverso il geniale video-clip di Luca Marconato – che già mi aveva entusiasmato l’anno scorso nella presentazione del cd di Luca Oberti. L’ascolto del cd ha moltiplicato questo sentimento di riscoprire musiche già amate attraverso timbri e colori imprevedibili, che sorprendono senza profanare, nelle suggestioni di una nuova luce.

Vi segnalo quindi, questo disco, assieme ad altri due – dedicati al trombone del Rinascimento ed a quello d’epoca classica, in attesa di riparlarne il prossimo anno. E, visto che siamo a Natale, è il caso di ricordare In Dulci Jubilo, un’altra preziosa registrazione che Ercole Nisini con Instrumenta Musica ha dedicato alle musiche vocali e strumentali della tradizione sassone del tardo Rinascimento per questa festività.

   The Baroque Trombone

    The Renaissance Trombone

    In Dulci Jubilo


Marin Marais     

Jeux d’Harmonie – Alberto Rasi: viola da gamba – Stradivarius (62’13)

Queste ultime settimane sono state dense di pubblicazioni sensazionali, registrazione annunciate ed attese o imprevedibili sorprese che non rinuncio a presentarvi – anche se meritano ben più che le poche righe di questa funzionale presentazione – ripromettendovi di parlarvene più a lungo in un prossimo futuro.

Chi mi legge sa che la viola da gamba è al vertice delle mia passioni, e credo di aver ascoltato, più o meno, tutto quel che di questo strumento di registra per il mondo. Mi capita, tuttavia, ancora di entusiasmarmi come quando, mezzo secolo fa, la ascoltai per la prima volta (ricordo che era August Wenzinger, e suonava Bach all’Accademia di Santa Cecilia a Roma), e malgrado la sua scuola abbia generato un numero quasi eccessivo di «gambisti». Ma se la mia avidità è rimasta immutata, le emozioni sono ormai rare, e quando la filosofica viola da gamba di Alberto Rasi – di cui vi ho già parlato – riappare ad illuminare il mio orizzonte autunnale, non posso rinunciare a pubblicamente manifestare la mia commozione invidiando chi ancora non ha ascoltato i magici Giochi d’Armonia di Marin Marais e ne riceverà il disco per Natale.

    Jeux d’Harmonie


Giovanni Bassano    

Ricercare per strumenti insieme – La Guilde des Mercenaires – Encelade (65’)

Di questo cd ho parlato nello scorso numero. Non mi ripeto, quindi, se non per suggerirvelo come un regalo adatto a sorprendere – con le inedite sonorità del cornetto a bocchino – chi, appassionato di musica classica, pensa di conoscer veramente tutto.

   Giovanni Bassano


Cello Stories  

Bruno Cocset, Les Basses Réunies – Alpha (72’25+66’18+62’26+72’57+76’06)

Bruno Cocset è oggi uno dei violoncellisti più interessanti e rigorosi, pur percorrendo con fantasia e curiosità gli itinerari più diversi, dalle Suites di Johann Sebastian Bach – forse la registrazione più interessante tra le moderne – alla scuola francese e agli italiani, da Frescobaldi a Vivaldi e Boccherini.

In queste «Storie per il violoncello» Cocset ci guida lungo il vastissimo itinerario che ha visto il suo strumento, nato piuttosto per l’accompagnamento, distinguersi e differenziarsi dal suo cugino – la viola da gamba – per poi soppiantarla grazie alla ricchezza di un repertorio che, conservando l’impronta e la memoria di origini diverse, lo ha, alla fine, affermato come uno dei protagonisti del repertorio strumentale e da camera.

In un volume che associa 5 cd ad un ricchissimo ed interessante testo di Marc Vanscheeuwijck, arricchito da illustrazioni d’epoca, è raccolta la ricca produzione di Cocset per Alpha – con l’aggiunta di qualche inedito.

    Cello Stories


Vivaldi e l’Angelo di avorio

vol.I  Late oboe concertos – Silete venti, Simone Toni, oboe e direzione – Deutsche Harmonia Mundi (64’17)

vol.II  The European journey – Silete venti, Simone Toni, oboe e direzione – Deutsche Harmonia Mundi (58’03)

vol.III   The soul of Venice – Silete venti, Simone Toni, oboe e direzione – Deutsche Harmonia Mundi (63’08)

Sono, certamente, questi tre cd, i più geniali, straordinari, sensazionali che ho ascoltati – e di cui ho parlato – quest’anno. La riscoperta di Vivaldi, nella lucida follia di quel genio che è Simone Toni, mozza il fiato prima di darci a respirare la nuova, balsamica e rivitalizzante aura spirata dal suo oboe d’avorio accompagnato da Silete Venti!.

Poi è arrivato il tragico affresco dello Stabat Mater di Pergolesi a mostrarci che la genialità di questo Napoleone (o Attila) della musica classica (parlo sempre del caro Simone) non si appaga delle stravaganze vivaldiane, ma nutre, ben celata, la sensibilità, la pietas che anima le grandi rappresentazioni pittoriche della crocifissione.

ps : in questi giorni Simone è impegnato nel suo sogno di sempre (ma di sogni – o deliri – ne ha tanti …), dar nuova vita al Don Giovanni di Mozart, in una produzione che lo vede associato al geniale Fornasetti. Le prime rappresentazioni, a Milano, avranno luogo il 1° ed il 3 dicembre al Teatro dell’Arte, poi il 10, 12 e 13 gennaio al Teatro alla Pergola di Firenze: tanti auguri, Simone.

Giovanni Battista Pergolesi

Stabat Mater, Sinfonia for Cello and Continuo – Silete Venti!, Emanuela Galli: soprano, Lucile Richardot: alto, Franzetti: violoncello, Simone Toni – La Bottega Discantica (38’)

  Simone Toni


Haydn 2032

vol. n. 3 – Solo e pensoso – Il Giardino Armonico, Giovanni Antonini, Francesca Aspromonte: soprano – Alpha (68’57)

Per ritornare a qualcosa di più tranquillo, ecco il 3° volume del vasto programma Haydn 2032. Il Giardino Armonico diretto da Giovanni Antonini (che è uno dei fondatori di questo ensemble italiano, tra i più noti e premiati interpreti del repertorio barocco e classico, con un ricchissimo ed esemplare catalogo al suo attivo) ha iniziato due anni or sono l’edizione integrale delle 107 Sinfonie del compositore austriaco, iniziativa che ha già ricevuto l’Echo Klassik 2015 per la migliore registrazione orchestrale dell’anno. È un ambizioso programma, che non si limita a presentare l’opus in questione, già imponente, ma associa in ogni cd tre Sinfonie ad altre composizioni, sempre di Haydn – in questo caso l’Overture dall’opera L’isola disabitata e l’aria ‘Solo e Pensoso’,interpretata dalla brava Francesca Aspromonte – o di altri compositori a lui contemporanei.
È il pensiero ideale per chi voglia offrire un regalo proiettato nell’avvenire, rinnovabile nei prossimi anni in un musicale augurio di lunga vita (l’integrale verrà completata nel 2032 …).

   Solo e pensoso


Mozart   

Complete Piano Sonatas – Fazil Say: pianoforte – Warner Classic (42’57 + 74’37 + 70’33 + 62’22 + 62’07 + 62’19)

Vent’anni son passati da quando il giovane pianista turco Fazil Say si rivelò al grande pubblico con Mozart e, com’era prevedibile, con la famosissima Marcia turca. Oggi Fazil è «diventato grande», ed anche se non ha del tutto perduto il gusto della dissacrazione – ha scritto una Fantasia jazz sul tema – ancora una volta … – della Marcia turca, ed una serie di tweets sull’islam giudicati blasfematori dalla giustizia del suo paese (anche se poi è stato assolto dal tribunale di Istanbul)  – il suo approccio a Mozart è divenuto più maturo e, soprattutto, meno basato sulla sensazione. In questi 6 cd l’integrale delle Sonate in una versione giovane, dinamica, in una visione non convenzionale e svincolata da ogni preoccupazione epocale. Per Fazil Say Mozart è universale ed intemporale. E si ha voglia di credergli.

   Fazil Say


Beethoven Sonates  

Tempête – Edna Stern: pianoforte – Luna (69’39)

Appassionata – Edna Stern: pianoforte – Luna (65’18)

Ogni nuova registrazione di Edna Stern è, per me, un avvenimento. Ne ho parlato spesso e con entusiasmo, ed i suoi cd sono sempre nelle mie liste di suggerimenti. Purtroppo quest’anno non ho nulla di nuovo da consigliarvi, ma ho ritrovato questi due straordinari dischi, pubblicati da una piccola casa discografica, Luna, e dedicati, nel titolo, a due delle più note Sonate per pianoforte di Ludwig van Beethoven, la Tempesta – che è accompagnata dalla Patetica e da Les Adieux -, e l’Appassionata, assieme alle 32 Variazioni WoO 80, alla Op 49 n°1, alla Op.2 n°1 ed alla famosissima Per Elisa.

Edna è sublime ed il suo Beethoven non è paragonabile né alle interpretazioni classiche che hanno formato le nostre abitudini di ascolto, né a quello che ci propongono le nuove rivoluzionarie versioni su più o meno autorevoli strumenti d’epoca. È un Beethoven intimo e personalissimo, che non si impone ma ci schiude nuovi itinerari di ascolto, aperti su imprevedibili spazi di approfondimento.

I due cd sono stati registrati live in concerto al Teatro imperiale di Compiegne, ed Edna che detesta – che Dio la benedica – tutti gli artifici permessi dalla moderne tecniche di registrazione, assicura che le correzioni (cioè i montaggi) sono state ristrette al minimo, non più di 5 per cd. Donde questo senso di spontaneità di trasmissione diretta che illumina l’interpretazione di questa divina pianista.

  Beethoven – Tempête

  Beethoven – Appassionata


Schubert   

Piano Sonatas D.845 & 958 – Louis Schwizgebel: pianoforte – Aparté (70’)

Ho parlato spesso di Louis Schwizgebel in queste pagine, per le sue sensibili e rivelatrici registrazioni dedicate ai Concerti per pianoforte di Beethoven e di Saint-Saëns, alle musiche di Ravel, Liszt, Holliger, Schubert ed alla musica da camera di Brahms. Nel cd Poems Louis interpretava tre lieder di Franz Schubert trascritti da Liszt con una intensità rattenuta e tutt’altro che lisztiana (cioè non esibizionistica …), e questa sua capacità di sublimare il virtuosismo mi facevano sperare una prossima registrazione di uno Schubert senza intermediari. È cosa fatta con questo straordinario cd dedicato a due delle più belle e dinamiche Sonate, la D.845 e la D.958, che Schwizgebel «racconta» con serena passione.

  Schwizgebel Schubert


Berlioz 

Épisode de la vie d’un artiste, Symphonie Fantastique op.14, adaptation Arthur Lavandier – Le Balcon, Maxime Pascal – Le Balcon (51’58)

Ancora un cd per sorprendere (se non scandalizzare …): il collettivo artistico Le Balcon, noto, sino ad oggi, sopratutto le sue originali creazioni che, mescolando innovazione sonora ed elementi visivi, rinnovano le musiche dei contemporanei (Eötvös, Boulez, Stockhausen …), decompone (o, piuttosto dinamíta) oggi la  Sinfonia fantastica, il capolavoro di Hector Berlioz – opera già di per se stessa esplosiva … – per ricomporla grazie ai buoni uffici del giovane compositore Arthur Lavandier. Impossibile descrivere la varietà di contaminazioni, corruzioni, deformazioni, allucinazioni che si succedono all’ascolto, ma non si può far a meno di pensare che la delirante fantasia di Berlioz non avrebbe sdegnato l’esperimento (e ci avrebbe forse – penso – aggiunto qualcosa di suo …). Per la Marcia al supplizio, tra l’altro, Le Balcon si fa soccorrere dalla fanfara di Carcassonne «Tonton a faim» (Lo zio a fame) specializzata in spettacoli di strada e per il Sogno di una notte di sabba usa delle campane di bronzo specialmente fuse per la registrazione dal Festival Berlioz à La Côte Saint-André.

Per la registrazione, inoltre, sono state adottate tecniche particolarmente sofisticate, sovrapponendo tre tipi di captazione del suono, transaurale, binaurale e 5.1, ed un codice offerto nel cd permette di scaricare una versione 3D per l’ascolto in cuffia.

   Symphonie Fantastique

 


Brahms & Berg   

Piano works – Vincent Larderet: pianoforte – Ars Produktion (67’)

Anche di questo cd ho parlato nello scorso numero. Lo accludo alla mia lista e non soltanto per l’aspetto provocativo del suo programma. Potete offrirlo all’amico/a che rifiuta la musica contemporanea  per mostrargli/le la prossimità spirituale di Alban Berg – uno dei padri della dodecafonia – a quel grand romantico che era Johannes Brahms, ma la provocazione funziona anche nell’altro senso …

Ed è, comunque, un gran bel disco !

  Brahms & Berg


So French   

Saint-Saëns, Franck, Ysaÿe, Massenet, Ravel – Stéphanie-Marie Degand: violino & Christie Julien: pianoforte – NoMadMusic (63’27)

Un duo scatenato percorre brani notissimi del repertorio romantico per violino e pianoforte rivitalizzandoli attraverso un approccio giovane e appassionato che non esita nell’ostentazione di un edonismo senza pudori (ma non spudorato, che anzi sa quand’è il momento di avvolgersi nell’ombra sfumata del sottinteso …). Stéphanie-Marie Degand ha la franchezza  di chi ha frequentato ben altri repertori, e non soltanto con l’entusiasmo e la forza del suo archetto (attualmente è assistente alla direzione per la produzione del Don Giovanni di Mozart al Teatro des Champs Élysées a Parigi).

Un regalo per far riscoprire un repertorio che abusi e luoghi comuni hanno svalutato.

  So French


Silas Bassa

Oscillations – Silas Bassa: pianoforte – Paraty (62’11)

È il cd sensazione dello scorso inverno. Con un programma che quest’anno ha viaggiato un po’ dappertutto nel mondo, e con tutto il successo che merita. Da Erik Satie, primo compositore moderno programmaticamente minimalista, ai tanghi di Juan José Castro il programma scorre fluido (il fluire di un fiume sinuoso, che ad ogni curva rivela nuovi paesaggi, ora sereni, onirici, ora tormentati o violenti, sempre fantastici), e le transizioni sorprendono senza distrarre: è incredibile come compositori così lontani come Debussy e William Duckworth possano coesistere fianco a fianco senza disturbarsi reciprocamente, e le composizioni di Silas Bassa segnano gli estremi (non geografici, ma ideologici) del viaggio ipnotico.

Un disco che entusiasmerà sia i conoscitori più raffinati che i diffidenti profani.

  Oscillations


Essences Baroques   

Bach, Couperin, Scarlatti – Arkaïtz Chambonnet: chitarra – Ad Vitam Records (55’35’’)

Tutto il fascino della chitarra le cui corde, animate dalle dita di Arkaïtz Chambonnet, evocano l’essenza del barocco riassunta, ma non ridotta, nelle opere di tre compositori fondamentali che in Francia, in Germania ed in Italia/Spagna hanno gloriosamente illustrato, con stili diversi, il loro mondo e la loro epoca.

Le trascrizioni, dello stesso Arkaïtz, senza privilegiare lo strumento, rendono tutta la magia della struttura polifonica che éleva le complesse architetture, non soltanto delle composizioni per clavicembalo (Scarlatti) o per strumento  accompagnato (le Pièces de Viole di Couperin), ma anche della Sonata per violino solo BWV 1001 di Bach.

  Essences Baroques


Maurice André  

Trumpet Maestro – Bach, Vivaldi, Albinoni, Torelli, Hummel, Haydn, Jolivet etc. – Maurice André: tromba, orchestre e direttori vari – Indesens (78’03 + 78’47)

E, per finire, un cofanetto di 2 cd che non è certo di prima giovinezza, ma le registrazioni di quel genio della tromba – e grandissimo musicista – che fu Maurice André conservano ancor oggi, a cinque anni dalla sua morte, tutto il fascino del suo virtuosismo e della gioia di suonare, di comunicare la passione che lo ha portato, giovanissimo minatore (da 14 a 18 anni ha appreso la tromba dal padre, dilettante appassionato di musica classica, pur continuando a a scendere tutti i giorni con lui in miniera), a divenire il massimo solista del suo strumento, ma anche della cornetta e della tromba piccola. Il grande Maurice amava suonare nelle più svariate occasioni, dalla fanfara del suo servizio militare alle sale da concerto di tutto il mondo con i più grandi direttori (da von Karajan a Bernstein e Riccardo Muti), ma sempre con grande semplicità e modestia, felice di esibirsi con le bandas del suo paese natale, nel Cevenne, sotto il tendone del circo o accompagnando cantanti come  Henri Salvador et Charles Trenet.

Questi due cd sono, tuttavia, dedicati ai capolavori del repertorio classico, da Bach ai contemporanei (e son concerti spesso a lui dedicati), passando per Vivaldi, Albinoni, Haydn e Hummel. Un luminoso esempio di passione e versatilità.

  Maurice André

Ferruccio Nuzzo: Dopo una lunga e distratta carriera di critico musicale (Paese Sera, Il Mondo), si è dedicato alla street photo, con una specializzazione ecclesiastica. Vive in campagna, nel sud-ovest della Francia, ove fiere e mercati hanno sostituito cattedrali e processioni. Continua, tuttavia, a mantenere contatti con il mondo della musica, soprattuto attraverso i dischi, e di queste sue esperienze rende conto nella rubrica "La mia Musica. Suggerimenti d'ascolto".
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