L’arrivo del Natale ha sempre una sua duplicità: da un lato tutte quelle luci, quegli sfavillii, quelle vetrine colorate e quei pacchetti, sono bellissimi e gioiosi; dall’altro la fatica di pensare a qualcosa per tutti, l’eccesso, gli oggetti che ingombrano la spiritualità e la dolcezza della festa. Ci si ricorda il Natale di quando si era bambini e lo si aspettava con ansia, pregustando una gioia che magari non arrivava. Si ricordano anche Natali tristi, per diverse ragioni private e non raccontabili.
Che lo si voglia o no, alla fine il Natale arriva. E anche il tempo di fare i regali. Che in fondo è un bel gesto. Fare un regalo vuol dire rendere “re” qualcuno, e quindi è un gesto importante e pieno di significato. Ma la generosità arricchisce anche noi. L’importante è trovare un modo per non fare fatica e conservare la gioia di fare un dono.
Come fare? Innanzitutto recuperando quel senso profondo per cui si distinguono i regali fatti per obbligo, che ci sono e ai quali va dedicato solo il tempo necessario, e i regali fatti per piacere e perchè si vuole.
A me fare i regali piace molto. Mi è sempre piaciuto, e continua a piacermi. Così vi dico quelli che sono i miei segreti, che chissà non vi aiutino a trovare un vostro modo per affrontare lo shopping natalizio con lo spirito giusto, leggero e caloroso.
Ascoltare e osservare. Tutti, i nostri cari, gli amici, le persone che abbiamo intorno. Per capire che cosa amano, che cosa li diverte o li commuove. E così trovare delle idee. Per esempio mia sorella vive molto lontano ma è una sportiva sfegatata; a lei regalo un buono per un bel negozio di sport dove sceglierà quello che le serve o quello che le manca. Lo stesso può valere per i nipoti diventati grandi. Ormai sono tantissimi i negozi, di moda, di tecnologia, di sport, in cui si può prendere un buono regalo. Da impacchettare magari in tante scatole cinesi, per fare un po’ di scena e creare un po’ di sorpresa…
Regalare qualcosa di nostro. Sembra brutto, detto così, sembra che non abbiamo avuto voglia o tempo di andare a comprare qualcosa di dedicato. Eppure che cosa c’è di più generoso di prendere un bel gioiello che non portiamo più, metterlo in un pacchettino fatto con le nostre mani e per esempio donarlo a una nipote? Quando la mia amatissima nipote Agnese si è sposata, le ho regalato una collana di perle di mia mamma: in quella collana c’era un pezzo di storia della nostra famiglia, e con quel gesto cercavo di aggiungere l’affetto mio a quello della nonna. Anche l’argenteria, o i quadri, oppure oggetti che hanno il valore di essere nostri (oltre a quello oggettivo) possono diventare un regalo bellissimo.
Regalare delle lettere. Scrivere una lettera a qualcuno che ci è caro. Si fa sempre più di rado. Pensate quanto è bello ricevere uno scritto, ancora di più in tempi in cui si va veloci e si comunica prevalentemente su Whatsapp. E pensate quanto è bello scrivere: farlo con una penna vera, magari una vecchia stilografica; trovare la voce con cui parlare, l’intimità dell’avvicinarsi a qualcuno con le nostre parole. Quanto abbiamo di più personale e unico.
Regalare dei libri. Spesso è l’ultima chance. Le librerie sanno che due o tre giorni prima del fatidico 25 dicembre molti di quelli che non sanno cosa regalare vanno dal libraio e scelgono frettolosamente il libro appena uscito, quello in cima alle classifiche, quello di cui si parla. Invece si possono scegliere i libri con calma, concedendosi il tempo di aprirli e sfogliarli, di leggere l’incipit oppure l’aletta in cui si sintetizza il libro. Oppure si possono regalare i libri che abbiamo amato, che per noi sono stati importanti. Non è detto che siano altrettanto significativi per gli altri, ma quello slancio che mettiamo nel condividere una nostra passione, quello arriva di sicuro.
Fare noi i pacchetti. Scegliere delle carte che ci piacciono, inventarsi come confezionare quello che abbiamo scelto, arricchire il tutto con dei nastri. Magari poi i pacchetti non saranno perfetti come quelli dei negozi, però saranno nostri. E chi li riceve di sicuro si accorge dell’attenzione, della cura in più.
Infine non dovremmo aspettarci nulla. E questa è la cosa più difficile, del Natale ma non solo. Le aspettative sono sempre destinate ad essere deluse. Riuscire a fare un dono senza aspettarci eterna riconoscenza… ci si può riuscire, certo, ma è bene saperlo e pensarci. Anche perché non tutti manifestano la contentezza nello stesso modo, e alle volte dell’importanza e della bellezza di un regalo ci si accorge dopo molto tempo. Ma questo non toglie nulla al valore del gesto.
L’importante, come sempre, è che abbiamo fatto bene, con convinzione e con affetto quello che volevamo fare. Che siamo a posto con noi stessi.
Spero di avervi dato qualche buona idea; se volete dirmi cosa ne pensate, commenta questo articolo!