Le nuove regole sono entrate in vigore il 4 dicembre e sono valide fino al 15 gennaio. L’Italia resta divisa in tre zone, rosse, arancioni e gialle, caratterizzate in base al livello di rischio contagio. Entro le Feste l’Italia potrebbe essere tutta zona gialla. Per questo, il DPCM che il premier Giuseppe Conte ha illustrato nella serata del 3 dicembre prevede restrizioni specifiche sugli spostamenti fra regioni e comuni, inasprendo per il periodo delle festività le normali regole delle zone gialle.
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Sulla necessità di cautela, il premier Giuseppe Conte, presentando il DPCM, ha particolarmente insistito: i dati sono incoraggianti, l’indice RT di trasmissione del contagio è sotto 1, a 0,91, ma i rischi sono ancora alti. E veniamo alle regole. Le prime norme sugli spostamenti dal 21 dicembre al 6 gennaio, erano già contenute nel decreto legge del 2 dicembre, in vigore con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Un provvedimento che sostanzialmente ha gettato le basi per il nuovo DPCM.
Dunque, in base al dl 158/2020, dal 21 dicembre al 6 gennaio sono vietati gli spostamenti fra Regioni. Nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno, 25 e 26 dicembre e primo gennaio, anche gli spostamenti fra Comuni tranne che per motivi di lavoro, salute o necessità. E’ però sempre possibile il rientro nella propria abitazione (ma solo prima casa). Qui ci sono delle precisazioni: nei casi di necessità, ha spiegato il premier, è compresa l’assistenza a persone anziane o non autosufficienti. La possibilità di tornare nella propria abitazione, consente il riavvicinamento di familiari che magari lavorano in posti diversi, e possono quindi passare insieme le feste nella prima casa.
Resta il coprifuoco dalle 22 alle 5, ma il primo gennaio durerà fino alle 7 del mattino. La messa di Natale del 24 dicembre deve avvenire in un orario che consenta il rientro nelle abitazioni entro le 22. Se, come si ritiene possibile, tutte le Regioni nelle ultime settimane dell’anno saranno gialle, i bar e i ristoranti potranno tenere aperti fino alle 18, come da attuali regole. Ci sono però una serie di limitazioni specifiche per i festeggiamenti di Capodanno: i ristoranti interni agli alberghi, che sono gli unici a poter tenere aperto anche dopo le 18 in base alle normali regole delle zone gialle, non potranno fare il cenone, e dovranno restare chiusi. La ratio è quella di impedire feste con troppe persone. Per i clienti dell’albergo, è previsto il servizio in camera.
Non ci sono norme di legge su cenoni, pranzi e festeggiamenti, ma il premier esprime una «forte raccomandazione per le feste: non ricevere in casa persone non conviventi. È’ una cautela essenziale, anche per proteggere i nostri cari». Gli impianti sciistici restano chiusi fino al 7 gennaio, le crociere sono sospese dal 21 dicembre al 6 gennaio. Quarantena obbligatoria per chi torna dall’estero o da un crociera dopo il 10 dicembre. Le regole per i negozi: centri commerciali chiusi nel fine settimana e nei giorni festivi, gli altri negozi possono tenere aperto al massimo fino alle 21 fino al 6 gennaio. Infine, la scuola, che non riapre fino a dopo le feste. Dal 7 gennaio, riaprono anche i licei ma con attività in presenza al 75%.
Per il resto, restano le attuali regole per le zone gialle, arancione e rosse.
- Quindi, lockdown nelle zone rosse (niente spostamenti fra Regioni e fra comuni e anche all’interno dello stesso comune, bar e ristoranti chiusi tranne che per take away e consegne e domicilio, negozi chiusi, aperte solo le scuole elementari, didattica a distanza per medie e superiori, riempimento mezzi di trasporto al 50%, chiusi cinema, teatri, attività ludiche, culturali e sportive).
- Nelle zone arancioni, allentamento sugli spostamenti, che sono liberi fra le 5 e le 22 (poi scatta il coprifuoco) consentiti fra comuni diverse (ma non fra regioni), possono stare aperti i negozi, ma devono chiudere nei festivi e prefestivi i centri commerciali.
- Le zone gialle hanno il coprifuoco, ma non ci sono altre limitazioni agli spostamenti (che sono liberi anche fra Regioni), i bar e i ristoranti possono tenere aperto fino alle 18. In pratica, quindi, in base al nuovo DPCM, all’interno di questo quadro generale di regole si inseriscono le modifiche e le limitazioni sopra riportate che riguardano le festività.