Questa primavera – che dopo numerosi ingannevoli annunci sembra finalmente arrivata – risplende anche di una ricchissima fioritura barocca, rinnovando di nuovi, fantastici colori le aiuole della nostra discoteca.
Ancora del clavicembalo – ma non sarà mai abbastanza – ed ancora Johann Sebastian Bach, per cominciare, con uno dei più intemporali e proteiformi suoi monumenti, il Clavicembalo ben temperato.
Christophe Rousset ne aveva presentato, tre anni or sono, il Secondo volume, che Bach scrisse a Lipsia 22 anni dopo il Primo, ed oggi completa l’opera con i 2 cd dei primi 24 Preludi e Fughe – più pedagogici, forse, ma non meno imponenti per la densità della loro architettura -, ancora una volta giovandosi delle splendide sonorità dello strumento utilizzato per la prima registrazione, un Ruckers del 1628, captato nell’appartamento del Delfino al castello di Versailles.
J.S. Bach
Das wohltemperierte Klavier 1.Teil – Christophe Rousset: clavicembalo – Aparte (60’+65’)
Domenico Scarlatti
Sonates & Fandango – Cristiano Holtz: clavicembalo – Hortus (71’57)
Carl Philipp Emmanuel Bach
Essai sur l’art véritable de jouer les instruments à clavier – Cristiano Holtz: clavicembalo – Hortus (77’39)
Johann Sebastian Bach
Inventions & Sinfonies – Cristiano Holtz: clavicordo – Hortus (68’11)
Cristiano Holtz
Bach: Rare works for harpsicord – Cristiano Holtz: clavicembalo – edition Hera (71’56)
Durante il mio ultimo viaggio a Lisbona – una città che, anche se in sordina, si sta affermando nel panorama della musica barocca – ho potuto in incontrare Cristiano Holtz, un musicista che da lungo tempo ammiro, avendolo conosciuto attraverso la sua partecipazione alla monumentale edizione integrale delle opere per e con clavicembalo, clavicordo e fortepiano di Carl Philipp Emmanuel Bach curata da Miklós Spányi (BIS Records).
Cristiano Holtz è brasiliano, di madre italiana, e vive in Alfama – uno dei quartieri più antichi e caratteristici di Lisbona, ai piedi del Castelo Sao Jorge – ed il suo splendido clavicembalo si cela tra i mille luoghi che la sera attirano i turisti – e qualcuno anche i lisboeti – con le più o meno ammalianti melodie di un più o meno autentico fado.
I suoi più recenti cd si impongono a cominciare dalla scelta del repertorio, come le Rare works for harpsicord (Opere rare per clavicembalo) di Johann Sebastian Bach che iniziano con la sorprendente, pre-minimalista – e troppo raramente eseguita e registrata – Fantasia in la minore BWV 922 un programma che, attraverso Toccate, Preludi ed altre Fantasie, conduce alla mitica Fantasia cromatica e Fuga BWV 903, raramente ascoltata in un’interpretazione di tale vertiginosa inventività.
Ed ora, sempre per Hortus, il cd che ho potuto ascoltare in anteprima a Lisbona, la città che ospitò per dieci anni Domingo Escarlate prima della sua partenza per la Spagna al seguito della principessa Maria Barbara, in quella atmosfera impregnata di tutte le influenze moresche, israelite, gitane e celte che ha sedotto Cristiano Holtz sin dal suo arrivo in Portogallo, ispirandogli un nuovo approccio all’opera del grande napoletano.
Si può ragionevolmente supporre che Domenico Scarlatti, conoscendo tutti i tipi di strumenti a tastiera del suo tempo – dal clavicordo ai primi fortepiano -, abbia preferito il clavicembalo poiché il fortepiano – che in questi tempi viene di moda per l’interpretazione delle Sonate – «smussa gli angoli di questa musica, e gli effetti demoniaci così frequenti perdono allora ogni loro senso» (Pierre Hantaï).
Le oltre 550 Sonate di Domenico Scarlatti, con la loro straordinaria e continuamente rinnovata invenzione, sono altrettanti racconti, e Cristiano Holtz è il raffinatissimo narratore dei quindici capolavori qui registrati, evocandone tutta l’umanità, con le sue luci e le sue ombre, le gioie ed i drammi, il lamenti ed i sensuali deliri del genio napoletano.