CD e altre musiche di settembre, di Ferruccio Nuzzo

L’estate è trascorsa nella constatazione di canicole sempre più soffocanti: chi ha potuto si è rifugiato in riva al mare o in cima alle montagne, luoghi poco propizi agli ascolti della musica cosiddetta “seria”, più adatta invece a consolare le ombre serali o le notti insonni di chi in città è dovuto restare.

Ed ecco che, con le prime piogge, anche le nuove registrazioni cominciano a riapparire, primo di tutti, e proprio il 30 agosto, un affascinante cd di Ad Vitam Records, dedicato ad alcune delle opere del XX secolo tra le più importanti e più significative mai scritte per violino solo.

Protagonista di questa registrazione è Aylen Pritchin, uno dei violinisti russi più versatili e talentuosi della sua generazione (ben conosciuto in Italia, Aylen anima in questi primi giorni di settembre una Master class a Martina Franca e sarà alla fine del mese ad Ascoli Piceno).

Le interpretazioni di Aylen – abitate da una passione che trascende la sua vertiginosa tecnica – ci rivelano tutto il fascino di queste composizioni virtuose, che, pur essendo ai vertici del repertorio solistico per il violino, non son certo presenti quanto meriterebbero né in concerto né nei cataloghi discografici. Non sono certo – ad eccezione della Sonata op.115 in Re maggiore di Sergei Prokofiev – composizioni di facile ed immediata seduzione, di quelle destinate a coronare il successo del virtuoso a fine concerto con il tradizionale, spettacolare fuoco d’artificio in guisa di bis, ma la densità e la complessità del loro contenuto sono l’ideale palestra per illustrare l’intelligenza  e la profondità di un’interpretazione che, sostenuta da una tecnica sovrumana, non cede tuttavia mai alle tentazioni dell’esibizionismo.

Preziosa la registrazione che sapientemente ambienta le luminose sonorità e le evoluzioni virtuose dello strumento di Aylen, valorizzandone il timbro eccezionale e la dinamica.

Aylen Pritchin   

Pièces pour violon – Honneger, Prokofiev, Françaix, Bartók – Ad Vitam Records (67′)


Ancora non circolano video di questo bellissimo cd. Vi propongo quindi l’ascolto di una registrazione di Aylen Pritchin del Concerto n.2 op.63 per violino e orchestra di Sergei Prokofiev, dalla Casa della musica di San Pietroburgo.


Concerto Grosso   

Émigré to British Isles – {oh!}Orkiestra Historyczna, Martyna Pastuszka: violino & direzione, Malgorzata Malke: violino – Muso (63’56)

Ben a proposito viene l’{oh!} che precede il nome dell’Orkiestra Historyczna (Orchestra storica), virtuosa ed entusiasta, che da Katowice (Polonia) ci fa scoprire le opere di Francesco Scarlatti, dimenticato fratello e zio rispettivamente di Alessandro e Domenico, due astri maggiori della musica del ‘700 italiano ed europeo.

Come molti compositori del sud dell’Italia della sua epoca, Francesco – nato a Palermo – compì i suoi studi in uno dei numerosi e gloriosi Conservatori napoletani, operò per qualche tempo, come violinista, a Corte prima di tornare a Palermo (ma fu anche presente con le sue composizioni a Roma, all’oratorio dell’Arciconfraternita del Santissimo Crocifisso), per poi viaggiare con varia fortuna in giro per l’Europa, da Vienna a Londra – ove fu amico di Handel – terminando la sua carriera e la sua vita a Dublino.

Ed è all’emigrato alle isole britanniche che è appunto dedicato questo singolare cd che per la prima volta, che io sappia, presenta musiche di questo compositore, sei Concerti grossi che mi sembrano veramente meritevoli de esser rievocati da quell’oblio che ha irreversibilmente sepolto tanta della troppa musica scritta e consumata in quegli anni. E Martyna Pastuszka con il suo esaltante violino e l’animata direzione della sua Orkiestra Historyczna è la meritevole artefice di questa resuscitazione.

Completano il programma due composizioni di un altro famoso “emigrato”, Francesco Geminiani: una sua trascrizione della Sonata per violino op.5 n.3 in Do magg. di Arcangelo Corelli e la sua Sonata per violino op.1 n.1 in Sol magg. trascritta dall’inglese Charles Avison, celebre per le sue numerose trascrizioni di musiche di compositori italiani.

Francesco Scarlatti – Concerto Grosso n. 4 e-moll     


Johann Sebastian Bach   

Wo soll ich fliehen hin – Cellini Consort Ramée (66’)   

Lasciarsi affascinare dalle magicamente equivoche, elusive, inquietanti sonorità di un trio di viole da gamba o storcere il naso in nome di una pratica “storicamente informata” che, dopo decenni di intransigente imperio sulle interpretazioni di musica antica, ormai non fa più paura a nessuno ? La trascrizione o l’arrangiamento  di musiche per strumenti diversi da quelli che all’origine le erano destinati sono stati a lungo pane quotidiano per i i compositori, e non soltanto per quelli in crisi di ispirazione, ché Johann Sebastian Bach fu tra essi il primo e più famoso. 

Ed è, appunto, a trascrizioni di musiche di Bach che questo singolare cd è dedicato, anche se scegliendo un procedimento inverso a quello praticato da Bach il quale, per esempio, ha trascritto per uno strumento solista – clavicembalo o organo – alcuni famosissimi  Concerti di Antonio Vivaldi. Per il programma di Wo soll ich fliehen hin (Dove devo fuggire ?) il Cellini Consort – formato da tre gambisti: Tore Eketorp, Brian Franklin e Thomas Goetschel che si alternano alle viole basso e tenore ed al pardessus de viole a 5 o 6 corde – ha scelto, invece, le trascrizioni di composizioni per tastiera, principalmente solistiche. La Suite francese in Sol magg. BWV816, il Concerto Italiano BWV 971, ma anche alcune Sonate e Corali, trovano in questa atipica ed originale formazione da camera sonorità inedite e sorprendenti, ed il fascino di queste musiche, alcune notissime, è ancora una volta rinnovato.

Sonata in D Major, BWV 1028: III. Andante    


Shostakovich   

Complete Chamber Music for Pianoforte and Strings – DSCH – Shostakovich Ensemble – Paraty (71’36 + 78’45)

Un’opportuna benemerita edizione che colma un inspiegabile vuoto. Le composizioni cameristiche di Dmitri Shostakovich per pianoforte ed archi, pur se registrate separatamente – e con frequenza proporzionata alla loro popolarità – non erano mai state riunite in un unico corpus, eseguite da un ensemble di interpreti che desse all’integrale quella coerenza di interpretazione che permette di mettere in evidenza i sottili e pur forti, imprevedibili legami che corrono tra opere scritte in periodi drammaticamente diversi della vita artistica e sociale de compositore, uno dei massimi genii del XX secolo.

La musica da camera – onnipresente nell’opera e nella vita di Shostakovich – fu infatti una specie di filo conduttore, garante di un’indipendenza ideologica non sempre facile da assumere in un sistema politico che fu per lui particolarmente vincolante se non repressivo e, comunque, terribilmente penoso. Dal primo, brevissimo (un solo movimento) Trio con pianoforte op.8, scritto a 17 anni, alla Sonata per viola e pianoforte op.147, che impegnò gli ultimi mesi della sua vita, questa musica è come un diario intimo, segreto o rivolto ai musicisti amici a cui alcune di queste composizioni sono dedicate (come David Oïstrakh per cui egli scrisse la Sonata per violino e pianoforte op.134).

Lo DSCH – Shostakovich Ensemble, a cui va tutto il merito di questa iniziativa, fu creato dal pianista portoghese Filipe Pinto-Ribeiro (che ne è il direttore artistico) nel 2006, anno del centenario della nascita del compositore, come un nucleo d’integrazione e di condivisione formato da interpreti di eccellenza, e sin dalla sua creazione non ha cessato di esplorare questa integrale nelle sale più prestigiose del mondo intero.

E, per concludere, nei prossimi giorni un Ensemble di cui ho tanto spesso parlato in questa pagina per le sue splendide registrazioni di musiche barocche che hanno il mandolino come protagonista – recentemente del cd Arcana dedicato alle Sonate di Domenico Scarlatti per questo strumento -, Pizzicar Galante, viene in Italia !

I fortunati melomani milanesi e torinesi potranno ascoltare Anna Schivazappa, accompagnata da Fabio Antonio Falcone al clavicembalo, Ronald Martin Alonso (viola da gamba) e Daniel de Morais (tiorba), nel quadro del MiTo, Settembre Musica, giovedì 5 settembre al Piccolo Teatro, Studio Melato, e venerdì 6 settembre al Tempio Valdese di Torino. 

Il programma comprende musiche di Domenico Scarlatti e Giulio Castagnoli, compositore italiano che, su commissione del Festival, ha composto una rilettura del vertiginoso Fandango di Antonio Soler all’intenzione di Pizzicar galante che la presenterà a Milano in prima esecuzione mondiale.

Ferruccio Nuzzo: Dopo una lunga e distratta carriera di critico musicale (Paese Sera, Il Mondo), si è dedicato alla street photo, con una specializzazione ecclesiastica. Vive in campagna, nel sud-ovest della Francia, ove fiere e mercati hanno sostituito cattedrali e processioni. Continua, tuttavia, a mantenere contatti con il mondo della musica, soprattuto attraverso i dischi, e di queste sue esperienze rende conto nella rubrica "La mia Musica. Suggerimenti d'ascolto".
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