Veganuary: il gennaio che strizza l’occhio alla cucina vegana

Quello delle festività invernali è notoriamente un periodo di eccessi, con tavole imbandite e piatti ricchi che portano scompiglio nelle nostre abitudini alimentari quotidiane. Utilizzando questo periodo come una sorta di trampolino, dal 2014 viene lanciata a livello mondiale una sfida per il mese di Gennaio: iniziare l’anno nuovo provando per un mese un’alimentazione completamente vegana (ovvero 100% vegetale, ma noi ci accontenteremo di praticarne una prevalentemente vegetale). L’evento del Veganuary (nome che deriva dalla fusione delle due parole inglesi vegan, vegano,  e January, gennaio) nasce allo scopo di far avvicinare le persone alla dieta vegana, aumentando la consapevolezza e riducendo la disinformazione. Gennaio dopotutto è il mese in cui si inaugurano i buoni propostiti per l’anno nuovo, perché non iniziare provando nuove ricette più leggere e naturali, in cui si limita il consumo di prodotti di origine animale?

Per dare qualche motivazione iniziale,  basta sapere che dal sito internet dell’organizzazione no profit inglese (https://veganuary.com/) risulta che il 49% delle persone che hanno partecipato all’edizione del Veganuary del 2021 si sono sentite più energiche e il 46% ha dichiarato di aver riscontrato miglioramenti del proprio umore. Solo per questo varrebbe la pena provare!

In Italia l’evento è promosso da Essere Animali, associazione attiva nella tutela e contro il maltrattamento animale. Emulando la proposta inglese, tramite il loro sito web è possibile iscriversi gratuitamente all’iniziativa . Iscrivendosi alla loro newsletter si riceve immediatamente un “Ricettario VIP”, contenente ricette donate delle numerose celebrità che hanno aderito all’iniziativa. In aggiunta, ogni giorno, si riceverà una mail nella propria casella di posta con numerose ricette, informazioni nutrizionali e consigli per la spesa che alla fine dei 31 giorni potranno diventare anche consigli di vita. Nessuna preoccupazione se il frigo di casa è ancora pieno, al momento dell’iscrizione è possibile anche settare la data di inizio di questa sfida!

Per i più curiosi, che hanno voglia di sperimentare ricette sempre nuove, recentemente sono usciti due volumi ricchi di ispirazioni per ricette vegane a cura della food blogger (ndr: autori di un blog/sito internet ispirato al cibo) Cucina Botanica (nome d’arte di Carlotta Perego), editi da Giribaudo.

Quest’anno anche numerose aziende hanno aderito all’iniziativa: la catena di supermercati ALDI, per esempio, promuoverà prodotti vegani per un’intera settimana, alcune note catene come Rossopomodoro e Flower Burger, servizi di delivery come Macai (per la spesa, purtroppo attivo solo in alcune zone di Milano) e SanaSana, e app di prenotazioni per ristoranti come TheFork e PerPranzo (attivo in alcune zone d’Italia) promuoveranno ulteriori offerte e proposte vegane.

 

Se finora ci siamo concentrati sui benefici apportati da un’iniziativa come il Veganuary su salute e umore, va anche ricordato che una dieta basata sui derivati animali, e in particolare sulla carne, ha un impatto molto elevato sull’ambiente, e  la sua larga diffusione nei Paesi del primo mondo sta in parte contribuendo al cambiamento climatico. Gli allevamenti animali, infatti, sono noti per produrre grandi quantità di gas serra e per consumare un grande quantitativo di risorse naturali (ne avevamo già parlato ). Piccole modifiche delle proprie abitudini alimentari, come ad esempio l’avvicinamento graduale una dieta vegana, non solo hanno una forte componente etica ma sono utili anche a renderci consumatori più sostenibili nei confronti del nostro Pianeta. Importante è anche ricordare di fare sempre attenzione alla provenienza degli alimenti, soprattutto se la scelta della sfida vegana è intrapresa in ottica sostenibile. Comprare prodotti vegetali di stagione da produttori locali non solo aiuta i piccoli produttori in un periodo di difficoltà, ma permette di avere in frigo prodotti più gustosi e saporiti, la cui produzione ha maggiormente a cuore l’ambiente. Con l’agricoltura intensiva, i cui prodotti popolano spesso i banchi delle grandi catene di supermercati, si consumano infatti moltissima acqua e terreni e  si riduce la biodiversità (ne avevamo parlato a proposito delle api).

Forse qualcuno si stupirà nel sapere che l’Italia è risultata essere tra i Paesi che nelle scorse edizioni ha raccolto la sfida del Veganuary con maggiore entusiasmo (7° posto mondiale con oltre 31 mila iscritti!). Non è un caso che da un sondaggio condotto sul sito internet dell’organizzazione, sia risultato che a sei mesi di distanza l’82% dei partecipanti ha mantenuto una riduzione del consumo di prodotti animali. Le ricette fornite devono proprio essere piaciute. Il termine Veganuary, infatti, ormai si sta distaccando dal suo confinamento al mese di gennaio, passando ad indicare un periodo di “detox”, ovvero di liberazione da tossine e calorie in eccesso accumulate nelle settimane o nei mesi precedenti.

La sfida è intrigante, e promette benefici per noi e per chi ci circonda. Gli strumenti che vengono messi a disposizione ci aiuteranno a mantenere più facilmente il proposito, mentre a noi toccherà solamente mettere in campo fantasia e creatività nella spesa e ai fornelli. Come dice il “Ricettario VIP”, approfondisci, crea, e divertiti! Chi accetta la sfida?

 

Margherita Corti:
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