La scarsa simpatia per gli insetti è una caratteristica comune alla gran parte delle persone. La maggioranza trova deliziose farfalle e coccinelle (ma solo se viste da lontano), odia le zanzare e ignora completamente tutto il resto degli insetti. La poca importanza che si riconosce agli insetti potrebbe dipendere dalla lontananza dell’uomo nell’albero filogenetico, che ci impedisce di trovare similitudini con loro. Eppure meriterebbero rispetto e attenzione al pari dei tanti animali che invece salvaguardiamo e proteggiamo con cura, come ad esempio il panda gigante (he a causa del disboscamento selvaggio ormai conta meno di 2000 esemplari).
Oltre a tutto non siamo in grado di renderci conto di quanto gli insetti siano presenti intorno a noi. Si stima che, in qualsiasi momento, sul nostro pianeta, vi siano circa 10 quintilioni di insetti che nuotando, strisciando, volando, scavando e camminando si possono trovare in praticamente tutti gli habitat terrestri. L’80% delle specie animali conosciute è rappresentato dagli insetti, un milione di specie sono state al momento descritte, ma si stima possano essercene altre 4 milioni ancora da scoprire.
Come fanno ad essere così tanti e così vari? La proposta al momento più accreditata è basata sulla loro storia primordiale. Sono stati infatti tra i primi animali in grado di colonizzare la terraferma, milioni di anni prima dei dinosauri. In più le loro piccole dimensioni hanno permesso loro di adattarsi ad ambienti ecologici differenti. Per fare un piccolo esempio, pensiamo a un habitat semplice e di dimensioni ridotte come un albero: ospitate tra foglie, corteccia, tronco e radici la quantità di specie che potremmo trovare è stupefacente.
Qualche mese fa vi avevamo parlato delle api e degli insetti impollinatori, la cui diminuzione nel numero di specie e individui potrebbe portare a problemi gravissimi per l’uomo. Eppure gli impollinatori non sono l’unico gruppo di insetti a rischio e i motivi principali sono ormai ben noti agli attenti lettori della nostra rubrica: agricoltura intensiva, riscaldamento globale e urbanizzazione.
Novanta anni fa fu avvistata per l’ultima volta nella zona di San Francisco in California la bellissima farfalla blu (Glaucopsyche xerces). Secondo gli scienziati, la sua estinzione era premonitrice di quello che da lì a breve sarebbe iniziato ad accadere. Negli ultimi 30 anni infatti è stato stimato che l’abbondanza globale degli insetti sia diminuita di almeno il 30%, con un declino molto più accelerato in Europa. Non è un caso che grandi testate mondiali, riportando l’esito di questi studi, abbiano usato le espressioni ‘Armageddon ecologico’ (The Guardian, UK) o ‘ci troviamo nel mezzo di un incubo’ (Frankfurter Allgemeine Zeitung, DE).
La preoccupazione degli scienziati di tutto il mondo
Gli insetti sono in grado di fornirci servizi ecosistemici gratuiti in grado di rendere il nostro Pianeta vivibile. Senza di loro rischiamo di andare incontro al collasso. Le funzioni svolte da tali specie possono essere raggruppate in questo modo:
- Impollinazione. Gran parte delle piante (anche quelle agricole) riescono a riprodursi solo grazie agli impollinatori, di cui fanno principalmente parte gli insetti. Recentemente su National Geographic è stato evidenziato che un boccone su tre di cibo dipende proprio dall’impollinazione animale. Senza gli insetti rischiamo di andare incontro a gravi perdite in campo agricolo.
- Alcuni insetti sono pesticidi naturali. La loro presenza permette in alcuni casi di non dover ricorrere a sostanze chimiche per allontanare organismi nocivi. In loro assenza, tali organismi, e di conseguenza anche l’uso di pesticidi, rischiano di proliferare.
- Effetti benefici per il suolo. Soprattutto nelle zone calde, i cunicoli scavati dagli insetti che vivono nel terreno, come le formiche o le termiti, sono in grado di arieggiare il suolo, trattenere acqua e portare nutrienti. Grazie alla loro azione diventano così coltivabili terreni che altrimenti sarebbero sterili.
- Decomposizione. Alcuni insetti sono in grado di ‘riciclare’ i nutrienti. Nutrendosi, infatti, degli scarti, permettono a sostanze nutrienti di rientrare in circolo invece che rimanere imprigionate in letame, carcasse e piante morte. Senza questi insetti, il flusso dei nutrienti sarebbe ostacolato.
- Fonte di cibo. Non stupirà nessuno sapere che animali come uccelli, mammiferi, pesci o anfibi si nutrono di insetti. L’immagine dell’uccellino con il bruco in bocca o quella della rana che con la sua lunga lingua cattura una mosca fanno parte dell’immaginario comune. Il declino degli insetti avrà un effetto a cascata su tutti gli animali che di essi si nutrono.
Come per gli impollinatori, tante sono le attenzioni che possiamo avere. In primo luogo, cerchiamo di non considerare tutti gli insetti in blocco come nostri nemici, soprattutto nei casi in cui non lo sono. Se siamo in giro nel verde, lontano dalle nostre abitazioni, lasciamoli vivere in pace, senza schiacciarli volontariamente sotto la suola delle scarpe, ricordandoci di quello che fanno per il Pianeta. Cerchiamo di comprare la frutta e la verdura da produttori locali, se riusciamo biologici, e rinunciamo ai prodotti che vengono da coltivazioni intensive. In questo modo non facciamo solo bene ai piccoli agricoltori , ma anche agli insetti. Se abbiamo un giardino o un terrazzo, piantiamo piante tipiche della nostra zona. Esse sono fondamentali per alcuni insetti. Allo stesso tempo, cerchiamo di stare attenti se decidiamo di usare pesticidi o biocidi. Ci sono interessanti alternative biologiche! Cerchiamo poi di insegnare ai nostri nipoti, soprattutto quelli cresciuti in città, l’importanza degli insetti. In questo modo aiuteremo il mondo ad essere più consapevole e a proteggere un tassello chiave del suo equilibrio, fino ad oggi pericolosamente sottovalutato.