Le auto elettriche sono la scelta più sostenibile? Un’analisi di Altroconsumo

I cambiamenti climatici stanno portando sempre di più i cittadini e le aziende di tutto il mondo a rivedere le proprie scelte in ottica sostenibile. Da una parte le nuove leggi europee e nazionali spingono le aziende a cercare soluzioni che bilancino funzionalità e riduzione dell’impatto ambientale, dall’altra i cittadini sono indotti ad agire in prima persona, modificando i propri comportamenti e le proprie scelte al fine di risultare più rispettosi del Pianeta e delle generazioni future. Le scelte che ognuno di noi si trova ad affrontare ormai riguardano quasi tutti gli aspetti della vita, quotidiana e non. Pensiamo per esempio alla gestione della casa, alla scelta delle mete e delle modalità di viaggio o al rapporto con la spesa settimanale. Tra queste scelte troviamo chiaramente anche quelle relative alla mobilità. Seppur i mezzi meno inquinanti, come le biciclette o i mezzi di trasporto condivisi (auto in sharing in città o i mezzi pubblici), siano sempre ecologicamente da preferire, non si può negare che l’automobile continua ad essere il mezzo di trasporto preferito dagli italiani. Forte di questa consapevolezza, negli ultimi anni il Governo ha messo in atto politiche di supporto economico al fine di sostenere imprese, rivenditori e consumatori nell’acquisto di autovetture più sostenibili.

Dalla scorsa primavera l’Ecobonus per le auto è infatti tornato operativo dopo alcuni mesi di stop. Allo stesso tempo, soprattutto a livello locale, le Autorità hanno iniziato a mettere limiti alla circolazione interna per i veicoli più inquinanti. A Roma per esempio, a partire da novembre 2023, non sarà consentito il traffico per le automobili diesel Euro 4 e dall’anno successivo per le Euro 3 a benzina. Questo ha spinto i possessori dei veicoli più inquinanti a indirizzarsi verso  l’acquisto di modelli alternativi. Il momento del cambio del veicolo è sempre accompagnato da una lista di pro e contro (ne avevamo parlato qui), e l’impatto ambientale del nuovo veicolo è risultato essere un fattore rilevante per i consumatori. Attualmente sul mercato i nuovi modelli elettrici sono presentati come più sostenibili rispetto alle classiche auto alimentate a diesel e benzina. Ma lo sono effettivamente? Nel complesso sì, ma approfondiamo insieme la questione.

Altroconsumo, l’associazione per la difesa dei consumatori, in collaborazione con ICRT, la rete internazionale di organizzazioni di consumatori di cui fa parte, ha partecipato ai test Green NCAP. Questi test sono chiamati LCA (Life Cycle Assessment, in inglese) e stimano l’impatto ambientale complessivo di un veicolo nel corso del suo intero ciclo di vita, valutandone le emissioni di gas serra e la domanda di energia primaria durante le varie fasi. E’ un test molto completo perché cerca di valutare l’impatto di ogni singolo veicolo dal momento dell’estrazione e del trasporto delle materie prime che andranno a comporlo fino alla sua demolizione e riciclo delle componenti. Alcuni di questi parametri non sono calcolati in modo preciso (per esempio l’estrazione dei materiali) per tutti i modelli. Sono stati però usati dati medi provenienti da enti di ricerca che permettono di considerare affidabile il risultato del modello.

Il focus primario di questi modelli è l’analisi dell’impatto delle varie auto sul riscaldamento globale tramite la stima delle emissioni di gas serra emesse dal veicolo e il suo consumo di energia. All’interno della sezione “Ratings” del sito di Green Cup è possibile cercare la propria autovettura per  farsi un’idea dei suoi (e conseguentemente nostri) consumi. Il sito infatti, oltre a fornire una panoramica generale e un suo giudizio generale sul veicolo analizzato, consente di scaricare anche un report specifico in cui sono approfonditi i risultati di ogni test effettuato (gas serra e sostanze rilasciate, efficienza energetica).

fonte Altroconsumo

I test Green NCAP presentano anche i risultati dell’impatto ambientale dei veicoli tramite prove condotte su strada. Questo fornisce un livello di analisi più realistica rispetto ai tradizionali test di omologazione che le case automobilistiche conducono sempre sui loro veicoli rimanendo però tra le mura dei loro laboratori. Non stupirà scoprire quanto lo stile di guida dell’autista incida primariamente sui consumi di carburante ed energia emessi dal veicolo. Interessante è invece notare come i risultati mostrano che mentre per le auto tradizionali la combustione di carburante durante la guida risulta la fase del ciclo di vita del veicolo maggiormente impattante a livello ambientale, per quelle elettriche a impattare maggiormente sull’ambiente è la loro produzione, soprattutto per quanto riguarda le batterie e il loro smaltimento al termine del ciclo vitale.

Sono allora le più convenienti? Sembrerebbe di sì, visto che nei test le auto elettriche risultano impattare di circa il 30% in meno sulle emissioni di gas serra lungo il loro intero ciclo di vita. I test LCA però non considerano solo questo. Infatti, andando a guardare il consumo totale di energia, le auto elettriche non risultano altrettanto competitive ma rimangono comunque “migliori” rispetto alle auto alimentate più tradizionalmente, dal momento che molta dell’energia che comunque consumano proviene da fonti rinnovabili. Infatti, anche se il consumo di energia totale nel corso dell’intera vita è lo stesso tra automobili elettriche e tradizionali, buona parte dell’energia utilizzata per alimentare le prime non proviene da fonti fossili ma da fonti di energia pulita. L’utilizzo di energia pulita proveniente da fonti di energia rinnovabili è uno dei primi passi da attuare per poter raggiungere l’obiettivo di diventare il primo continente a impatto climatico zero (entro il 2050), come proposto nel Green Deal europeo. Il primo obiettivo è quello di ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. Questi sono gli obiettivi da raggiungere per contrastare il cambiamento climatico, per provare a lasciare il mondo nelle mani delle future generazioni migliore di come lo abbiamo trovato

 

fonte Altroconsumo
Margherita Corti:
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