Inizia a delinearsi la squadra che si occuperà del progetto di Casa Italia, il piano organico annunciato dal presidente del Consiglio per fare una “manutenzione” del Paese. A guidare il progetto con il ruolo di project manager sarà il rettore del Politecnico di Milano, Giovanni Azzone, nominato ieri a questa enorme responsabilità.
“E’ un progetto ambizioso, da fare tremare i polsi – ha detto Azzone ai microfoni del Tg1 – ma le sfide vanno accettate e ognuno deve dare il proprio contributo. E’ un progetto che sicuramente dovrà diventare strutturale nel nostro Paese – ha aggiunto -, l’obiettivo è avere una casa sicura, sotto tanti punti di vista, sia idrogeologico sia sismico, con grande attenzione all’opera di ‘rammendo’ nelle periferie”.
Azzone, 53 anni, milanese, professore di Ingegneria gestionale, è docente del Politecnico dal 1994 e rettore dal 2010. Dal 2004 al 2010 è stato vicepresidente del Comitato Nazionale per la Valutazione del Sistema Universitario presso il Ministero dell’Istruzione sotto Berlusconi e Prodi, mentre dal 1999 al 2002 è stato tra i consiglieri di altri due premier, D’Alema e Amato. Attualmente è presidente di Arexpo SpA, la società che si occupa del dopo Expo rispetto al quale Azzone si era subito schierato a favore del progetto Human Technopole del governo, ed è membro del consiglio di Amministrazione di Poste Italiane spa.
Mentre al Corriere della Sera ha sottolineato che “ci sono grandi finanziamenti sull’edilizia scolastica, sulle strutture. Bisogna capire come integrarli in un progetto nazionale. O capire se i fondi europei possano essere dirottati su Casa Italia. Il primo obiettivo sarà quello di fare una ricognizione delle attività già in corso e renderle più efficienti”. L’architetto e senatore a vita Renzo Piano, rimarca Azzone, “ha dato la sua massima disponibilità a contribuire a un progetto come questo. Il suo supporto sarà prezioso. Con lui abbiamo ragionato sui profili importanti da impegnare. Ci sono aspetti matematici, finanziari, sociologici, ingegneristici. Stiamo costruendo un elenco delle competenze e poi ragioneremo sui nomi”.