Ecco perché la Ue ci bacchetta. L’avvertimento del ministro Orlando: “Stop alla continua emergenza, scontiamo una scarsa programmazione cronica”. I tagli al ministero
“Su circa cento procedure d’infrazione europee, 34 sono legate a temi di carattere ambientale”. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, parlando a un forum sull’ambiente nella sede del Pd.
Orlando ha parlato della “difficile condizione” che vive il suo dicastero “per via del continuo stato di emergenza al quale bisogna mettere fine, soprattutto perché scontiamo anni di assenza di programmazione”. Il ministro ha raccontato di dover “rimettere toppe alle toppe” che erano già state messe in passato e che nel frattempo sono saltate.
I temi chiave per Orlando riguardano anche le risorse del ministero, tagliate del 75% in dieci anni, e il rapporto tra stato e regioni (il titolo quinto della Costituzione). Le priorità vanno dal dissesto del suolo – con la richiesta dell’allentamento del patto di stabilità per promuovere alcuni interventi urgenti – alle semplificazioni, dalla gestione dell’acqua alla proroga e stabilizzazione dell’ecobonus per l’efficienza energetica fino all’emergenza rifiuti in Campania, Lazio, Calabria e Sicilia. E, non ultima, la vicenda dell’Ilva di Taranto.