La nuova vita dei Giardini Reali a Venezia, luogo di suoni e pensieri

I Giardini Reali, polmone verde della città di Venezia, fortemente voluti da Napoleone agli inizi dell’800, erano un luogo di grande pace e armonia, gradualmente caduti in disuso nel corso del XX secolo. Recentemente hanno trovato nuova vita, grazie al recupero e al restauro sia dei giardini sia delle strutture in essi contenute. Il restauro è stato affidato dallo Stato alla Venice Garden Foundation, con il sostegno di Assicurazioni Generali, uno degli esempi meglio riusciti di collaborazione tra enti pubblici e privati. L’intervento è stato seguito dal punto vista architettonico da due nomi noti: l’architetto paesaggista Paolo Pejrone per quanto riguarda la parte del giardino, e l’architetto veneziano Alberto Torsello per il restauro architettonico e il ripristino della Serra.

Alla cerimonia ufficiale per la riapertura dei Giardini l’operazione è stata definita “una bellissima storia di amore e generosità che deve essere d’esempio per altre storie simili”.

Inevitabile auspicare che analoga soluzione si trovi per tante altre realtà che versano nella stessa situazione.

Il percorso di recupero nasce nel 2014 con l’idea di rendere Venezia la capitale mondiale della sostenibilità. I giardini sono collegati a Piazza San Marco tramite un ponte levatoio, anch’esso rinnovato e riaperto al momento dell’inaugurazione, e sono un simbolo per la città. All’interno dei 5000 metri quadrati troviamo un’enorme varietà di piante di tutte le forme, dimensioni e colori. Nella prossima primavera si festeggerà la prima fioritura, un’ottima occasione per inserire questa tra le destinazioni preferite nella bella stagione.

All’interno di un’ala della serra, con lo scopo di sottolineare la profonda connessione tra le attività svolte al suo interno e la natura circostante, c’è  The Human Garden, sede delle attività artistiche, culturali e di ricerca sostenute dalla Venice Gardens Foundation. Essa infatti nasce a Venezia nel 2014 proprio con l’obiettivo di “abitare e ampliare, attraverso gli interventi degli artisti e dei ricercatori, il vasto concetto metaforico di ‘Giardino’, da seminare con nuovi pensieri, visioni, suoni e linguaggi contemporanei. Un luogo di pensiero, un entrare silenzioso in cui trovano spazio produttività e contemplazione ricordando che la terra è una risorsa limitata che si può deteriorare e distruggere facilmente”. Ed è con questa idea che il giardino è stato pensato. La preoccupazione più grande rimane quella dell’assalto da parte di un turismo invadente, desideroso solo di collezionare scatti di ogni singola foglia, non in grado di vivere i giardini con lo scopo per il quale sono stati restaurati. Come ha sottolineato l’Arch. Torsello era però importante aprire per scoprire quale sarà l’esito dell’operazione. Se ce ne sarà bisogno, in accordo con il Comune, il sistema sarà tarato per garantire un numero consono di ingressi.

Quello dei Giardini Reali di Venezia non è l’unico esempio in Italia. Ad Oristano le serre e i giardini del vivaio noto come ‘ex Pessini’ sono stati recuperati dopo otto anni di lavoro e riaperti lo scorso autunno, a seguito dell’abbandono avvenuto negli anni ‘90 che li aveva resi una sorta di giungla. Da sottolineare anche l’azione coordinata di dieci aziende del sistema industriale di Terra di Lavoro che ha portato al ripristino dei giardini storici di Piazza Carlo III alla Reggia di Caserta, che con i suoi 130 mila metri quadri è la piazza più grande d’Europa.

Non bisogna però fermarsi alla portata turistico-culturale di queste apprezzabilissime operazioni. Se da un lato la riapertura di un giardino fornisce un’interessante meta di viaggio, dall’altro essa rappresenta anche un importante tassello nell’opera di “re-inverdimento” delle nostre città, una misura il cui ruolo risulta ogni anno più importante. È soprattutto nelle zone fortemente urbanizzate che le piante hanno un ruolo fondamentale come filtro in grado di abbattere le sostanze inquinanti presenti all’interno dell’atmosfera (ne abbiamo già parlato qui https://www.grey-panthers.it/green/e-ora-di-parlare-seriamente-di-quota-verde-nelle-nostre-grandi-citta/).

Da alcuni anni finalmente si ricomincia a pensare al verde di parchi e giardini come fondamentale per il nostro benessere, riconoscendone l’influenza sulla sfera fisica e mentale di noi cittadini. L’idea di essere parte di una città sempre più verde sta facendosi strada soprattutto tra i giovani, ma bisogna fare attenzione a non piantare o aiutare nella crescita specie vegetali invasive che potrebbero portare a una situazione ben diversa .

Quello del recupero dei giardini è un bellissimo esempio di come la tutela dell’ambiente non sia solo quella su larga scala a opera di biologi e scienziati, e di come anche noi in prima persona possiamo impegnarci nel difendere, preservare e proteggere gli spazi verdi, come gli artisti e gli architetti che si sono impegnati per i Giardini Reali. Se non riusciamo ad agire in prima persona, ma vogliamo risultare comunque utili ed attivi, un’idea potrebbe essere quella di destinare il nostro 5×1000 nella prossima dichiarazione dei redditi a fondazioni senza scopo di lucro che si propongono di tutelare e valorizzare il patrimonio storico, artistico e paesaggistico italiano (come il Fai, ad esempio).

L’ambiente, e in particolar modo il verde urbano, è una risorsa tanto preziosa e bisognosa di attenzioni che le occasioni e le strategie per tutelarlo si moltiplicano di giorno in giorno. Non resta che scegliere quella che fa maggiormente al caso nostro e darci da fare: ne beneficeremo nell’immediato e lasceremo un mondo più bello alle generazioni future.

I Giardini Reali di Venezia sono Patrimonio dello Stato e sono protetti dal Codice dei Beni Culturali (D.lgs. n. 42/2004) per il loro importante valore storico e paesaggistico. Pertanto si richiede, durante la loro visita, un comportamento particolarmente rispettoso dei luoghi e del decoro.

ORARI DI VISITA

Apertura da martedì a domenica:
dal 15 aprile al 15 ottobre dalle ore 8,30 alle 19,30 (ultimo ingresso alle ore 19,15) dal 16 ottobre al 14 aprile dalle ore 9,00 alle 17,00 (ultimo ingresso alle ore 16,45)
I Giardini sono chiusi: il lunedì sempre, il 25 e 31 dicembre, il 1° gennaio, l’ultimo sabato e l’ultima domenica del Carnevale, la domenica di Pasqua, il sabato del Redentore (terzo sabato di luglio).
La Fondazione si riserva la facoltà di regolamentare l’accesso ai Giardini per interventi di manutenzione straordinaria, eccessivo afflusso di visitatori, avverse condizioni atmosferiche e qualora si presentino ulteriori necessità.
L’accesso a gruppi con un numero di persone superiore a 10 è consentito solamente previa prenotazione attraverso il sito internet.
L’area è videosorvegliata.
Gli animali sono i benvenuti; tuttavia, per la conformazione del giardino, è necessario l’uso del guinzaglio.

SI RACCOMANDA DI

  • fumare solamente nell’area prospiciente l’ingresso principale sulla Fondamenta
  • non disturbare gli animali e non dar loro cibo
  • prestare attenzione alle api presenti nel giardino

È VIETATO

  • il picnic e il consumo di bevande alcoliche
  • l’uso di apparecchi amplificanti e di diffusione sonora
  • calpestare le aiuole, raccogliere fiori, frutti o parti di piante
  • lasciare a terra le deiezioni dei propri animali
  • giocare a palla, l’uso di monopattini, scavare buche, tirare sassi
  • scrivere e incidere su pareti, balaustre e alberi o provocare altri danneggiamenti
  • apporre lucchetti o altri oggetti sulla cancellata o all’interno dei Giardini
  • gettare rifiuti e mozziconi di sigarette fuori dai contenitori specifici
  • effettuare riprese fotografiche e video a uso commerciale, pubblicitario, cinematografico o televisivo se non espressamente autorizzate dal Comune di Venezia e da Venice Gardens Foundation

Venice Gardens Foundation declina ogni responsabilità per danni al violatore o a terzi causati dall’inosservanza delle presenti Norme di comportamento e/o comunque non imputabili alla stessa.Comportamenti dolosi o colposi del visitatore che possano cagionare danni al patrimonio dei Giardini Reali determineranno l’immediato allontanamento e l’eventuale denuncia all’Autorità Competente con l’obbligo del risarcimento dei danni arrecati.

 

Margherita Corti:
Related Post