Rinnovabile e Sostenibile, le parole sono importanti

Le definizioni di Rinnovabile e Sostenibile non vanno analizzate solo dal punto di vista etimologico, ma anche attraverso gli aspetti pratici di applicazione. Per una valutazione corretta e approfondita dell’energia che si utilizza

Con una breve digressione da temi tecnici, alcune considerazioni sull’etimologia di parole che vengono sempre più spesso usate: Rinnovabile e Sostenibile. Cercando le definizioni, per esempio sulla Treccani, per Rinnovabile si ottiene:

rinnovàbile aggettivo. [derivato di rinnovare]. – Che si può o si deve rinnovare: contratto rinnovabile; comitato rinnovabile per un terzo ogni quattro anni; cambiale rinnovabile; per energie rinnovabili, o fonti rinnovabili di energia, vedere energia, n. 3 b.

Cercando la definizione per energia rinnovabile, le cose si complicano, perché comincia a esserci confusione. A volte si parla di energia inesauribile, a volte si parla di energia non inquinante. L’enciclopedia Treccani fornisce spiegazioni accurate di tutti i diversi tipi di energia, ma non dà una definizione semplice e precisa di energia rinnovabile. Eppure si utilizza questo termine ritenendo di conoscerne il significato.

Andando un po’ più a fondo, l’etimologia della parola rinnovare, che nasce dal prefisso latino re- che significa ripetizione e da novare che significa fare di nuovo. Nel sito che si occupa di etimologia,  alla voce rinnovàre è riportata questa definizione:

Il significato di energia rinnovabile

Dal punto di vista strettamente etimologico, il concetto di energia rinnovabile si potrebbe applicare soprattutto al legname e al carbone di legna: si tratta di combustibile che può essere utilizzato a patto di rispettare i tempi necessari per rinnovare le scorte. Il petrolio, tanto per fare un esempio paradossale, potrebbe essere considerato rinnovabile se si riuscisse a far durare le scorte almeno mezzo milione di anni. Su Wikipedia, invece, si trova questa definizione: Le fonti di energia rinnovabili sono fonti energetiche non soggette esaurimento, perché naturalmente reintegrate in una scala temporale umana, da processi fisici. 

La definizione funziona un po’ meno se si considera che nello stesso sito si prosegue dicendo: Esempi di fonti rinnovabili sono la luce solare, il vento, il ciclo dell’acqua, le maree, le onde e il calore geotermico e le biomasse. Perché questa osservazione? Perché luce solare, vento, maree, onde, calore geotermico sono da considerare più propriamente non esauribili in tempi compatibili con l’esistenza della specie umana. In senso stretto, non sono fonti rinnovabili; non c’è nulla da rinnovare, soprattutto non serve l’intervento umano per regolare e consumare in modo sostenibile queste fonti energetiche.

Per sfruttare la luce solare e il vento, che vengono definite come rinnovabili, attualmente non si può fare a meno di utilizzare alcune materie prime e in particolare metalli in grande quantità. L’analisi che fa Simon Michaux nel suo ultimo rapporto per il GTK parla proprio di questo e fornisce una versione della tavola periodica degli elementi chimici, in cui i metalli – e non solo loro – vengono classificati in funzione della disponibilità.

 

Gli elementi riportati in verde sono disponibili in grandi quantità, ma la maggioranza degli elementi sono da considerare “non rinnovabili”; molti di questi ultimi sono indispensabili, almeno allo stato attuale della tecnologia, per costruire i pannelli solari oppure per le pale eoliche.

Quindi la definizione di “rinnovabile” non va applicata genericamente alla fonte energetica, ma va utilizzata considerando gli impianti di produzione di energia e la loro costruzione. Da questo punto di vista, parlare di Energia Rinnovabile non è sempre corretto.

Il significato di Sostenibile

Per la definizione di Sostenibile, sempre nel dizionario Treccani, si trova:

sostenìbile aggettivo [derivato di sostenere]. –1. a. Che si può sostenere: una tesi difficilmente sostenibile. b. Che può essere affrontato: una spesa sostenibile; questa situazione non è più sostenibile. 2. estensione: Compatibile con le esigenze di salvaguardia delle risorse ambientali: energia sostenibile; sviluppo sostenibile, locuzione con la quale si indica una strategia di sviluppo tecnologico e industriale che tenga conto, nello sfruttamento delle risorse e nelle tecniche di produzione, delle condizioni e delle compatibilità ambientali.

Anche in questo caso non si può semplicemente dire, ad esempio, che l’energia nucleare è sostenibile e il gas non lo è (o viceversa). Occorre valutare ogni progetto in modo completo, dalla progettazione alla realizzazione.

La prima definizione suggerisce di controllare l’aspetto economico di ogni progetto; ma si tratta anche di estendere il concetto di economia, un po’ come quando si è definito il concetto di EROI (Energy Return Over Invested). Le decisioni che riguardano l’energia vanno prese tenendo conto che le opere devono essere realizzabili e portare a un vantaggio complessivo.

Più in generale parlando di sviluppo, ci si deve riferire alla definizione 2, che è una estensione della definizione principale, e torna a fare riferimento alla disponibilità delle risorse. E’ importante, a questo proposito, citare il rapporto Bruntland del 1987, dove si afferma che è “sostenibile un processo tale per cui lo sfruttamento delle risorse, la direzione degli investimenti, l’orientamento dello sviluppo tecnologico e i cambiamenti istituzionali siano resi coerenti con i bisogni futuri oltre che con gli attuali”. Vanno, inoltre, considerati gli effetti sulla comunità piuttosto che quelli sui singoli. Se l’auto elettrica richiede consumo di energia – e uso di combustibili fossili – a livello della sua fabbricazione, bisogna tenerne conto nel valutare il risparmio che il singolo acquirente otterrà, anche se non sarà lui a sostenere queste spese. Occorre  valutare tutti i diversi aspetti prima di dare l’etichetta di sostenibile a una attività oppure a un progetto.

La conclusione del rapporto del prof. Michaux è abbastanza preoccupante: “Il sistema industriale europeo è nato usando la sorgente di energia più densa calorificamente (petrolio) che era disponibile in quantità abbondante e poco costosa, con credito facilmente disponibile e risorse minerali illimitate; oggi vogliamo cambiarlo in un momento in cui la produzione di energia è più costosa, il sistema finanziario è fragile e saturato di debiti, la popolazione ha raggiunto numeri mai visti prima e l’ambiente è sempre più deteriorato”.

Non lasciamoci illudere dalle parole, ma cerchiamo di verificare il loro significato.

 

Giovanna Gabetta:
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