La Commissione europea vuole convincere gli stati membri a raddoppiare gli sforzi per ridurre le emissioni di CO2 e arrivare al target del 40% entro il 2030.
Lo ha reso noto il commissario per l’Azione per il clima, Connie Hedegaard, precisando che una consultazione – in chiusura il 2 luglio prossimo – permetterà di raccogliere i pareri dei governi, delle aziende e delle ong coinvolte in vista della stesura di un libro bianco che riporti le diverse proposte.
L’Ue, com’è noto, si è già data tre obbiettivi da raggiungere entro il 2020: ridurre le emissioni del 20% rispetto al 1990, aumentare al 20% la percentuale di rinnovabili e realizzare un’economia del 20% grazie all’efficienza energetica, piano battezzato come “20-20-20”. Per il decennio successivo Bruxelles vorrebbe raggiungere un taglio delle emissioni del 40% e portare al 25% le energie verdi, con un piano che sia però vincolante: obiettivo tutt’altro che facile, perché un gruppo di paesi guidato dalla Polonia – che produce il 95% della propria elettricità mediante delle centrali a carbone – si è detto contrario a ogni ulteriore accordo.
Oettinger: “Il nuovo quadro deve tenere conto della crisi” – In ogni caso, pubblicando il “Libro Verde”, e aprendo la relativa consultazione, la Commissione ha fatto il primo passo verso l’istituzione di un quadro strategico unionale per le politiche in materia di cambiamenti climatici ed energia da oggi al 2030. Bruxelles ha anche pubblicato una comunicazione consultiva sul futuro della cattura e dello stoccaggio del carbonio in Europa, al fine di avviare un dibattito sulle opzioni disponibili “per garantirne uno sviluppo tempestivo”.
“Il nuovo quadro strategico – ha sottolineato Günther Oettinger, commissario europeo per l’Energia – deve tenere conto delle conseguenze della crisi economica ed essere anche sufficientemente ambizioso per realizzare l’obiettivo a lungo termine di ridurre le emissioni dell’80-95% entro il 2050”.