In arrivo misure di sostegno alla green economy, per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali e per il contrasto al dissesto idrogeologico e all’abusivismo edilizio.
Tra le misure contenute nel provvedimento vi è l’istituzione di un Fondo (al quale sono destinati 10 milioni di euro per il 2014) per la demolizione degli immobili realizzati senza o in totale difformità del permesso di costruire, nelle aree a rischio idrogeologico elevato o molto elevato o esposti a rischio idrogeologico.
I Comuni presenteranno al Ministero dell’Ambiente una lista delle rimozioni e degli abbattimenti, che dovranno riguardare opere abusive già destinatarie di ordinanze di demolizione non ancora eseguite, dando priorità ai manufatti costruiti in aree classificate a rischio molto elevato (R3 e R4) dal Ministero dell’Ambiente (classificazione che il Ministero elaborerà trimestralmente).
Ottenuti i finanziamenti, il Comune procederà all’abbattimento e, contestualmente, si rivarrà sui responsabili degli abusi edilizi, recuperando le somme spese, più rivalutazioni e interessi, per restituirle al Fondo. Dal momento in cui ricevono il finanziamento, i Comuni avranno 120 giorni di tempo per eseguire gli abbattimenti, altrimenti dovranno restituirlo.
I finanziamenti concessi sono aggiuntivi rispetto alle eventuali anticipazioni, concesse dalla Cassa depositi e prestiti, a valere sul “Fondo per le demolizioni delle opere abusive” istituito dall’art. 32, comma 12, del terzo condono edilizio (DL 269/2003).
Tra le novità aggiunte dalla Commissione Ambiente di Montecitorio, vi è la modifica alla disciplina relativa agli interventi di ‘nuova costruzione’ di cui all’articolo 3, comma 1, lettera e.5) del Testo Unico Edilizia (Dpr 380/2001): è assoggettata al permesso di costruire l’installazione di manufatti leggeri, anche prefabbricati, e di strutture di qualsiasi genere, quali roulottes, campers, case mobili, imbarcazioni, utilizzati come abitazioni, ambienti di lavoro, oppure come depositi, magazzini e simili, e non diretti a soddisfare esigenze meramente temporanee.
L’articolo 10 del Collegato Ambientale disciplina, inoltre, l’applicazione dei ‘criteri ambientali minimi’ (CAM) negli appalti pubblici di forniture e negli affidamenti di servizi nelle categorie previste dal Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione (PANGPP).
È infine prevista l’adozione di un Piano per la qualificazione ambientale dei prodotti dei sistemi produttivi locali, dei distretti industriali e delle filiere che caratterizzano il sistema produttivo nazionale.
Il provvedimento passa ora all’esame del Senato.