Vini naturali, biologici, biodinamici e ora anche vegani. Il panorama enologico è sempre più ricco, ma tra tante denominazioni ci si può perdere o quantomeno confondersi. In realtà non è sempre così
Consideriamo i vini vegani. La prima impressione è che i vini siano tutti vegani, considerato che nascono dalla frutta. Ed è vero. Però, il mosto, una volta diventato vino, è in genere torbido, e pertanto va chiarificato, ossia illimpidito non solo per migliorarne il colore, ma per meglio conservarlo e per ottimizzarne le caratteristiche organolettiche. Vi sono diversi modi per svolgere questo processo e uno tra i più diffusi consiste nell’aggiungere al vino sostanze come albumine o gelatine che sono di origine animale. Pertanto i vini così chiarificati non sono compatibili con la dieta vegana.
Per questo motivo il vino vegano è illimpidito con sostanze non di origine animale, ma con proteine vegetali (piselli, soia, patate…). Non solo. La concimazione del vigneto non deve includere prodotti di origine animale, come il letame. Molti produttori utilizzano, quindi, la pratica del sovescio*, che consiste nel rivoltare le zolle in modo che l’erba fertilizzi il terreno arricchendolo d’azoto. Anche i fertilizzanti di sintesi potrebbero essere utilizzati allo scopo proprio perché non sono di origine animale; non ammessi, invece, per la produzione vini naturali, biologici e biodinamici. Ma vediamo al punto cruciale. Le pratiche vegane non alterano le caratteristiche sensoriali e pertanto i vini vegani non sono riconoscibili alla degustazione, non c’è nessuna differenza. Come riconoscerli? I vini vegani, per essere commercializzati come tali, sono certificati da appositi Enti.
*Il sovescio è una pratica agronomica consistente nell’interramento di apposite colture allo scopo di mantenere o aumentare la fertilità del terreno
Una selezione di vini vegani
È prodotto con uve Chardonnay e Pinot Bianco vinificate separatamente; dopo la pressatura i mosti svolgono la fermentazione alcolica in barrique. I vini sono affinati ancora in barrique per nove mesi, quindi ha luogo l’assemblaggio, ossia sono uniti per essere imbottigliati dove proseguono l’affinamento per altri sei mesi.
Note gustative: colore giallo brillante. Il profumo è fruttato e si riconoscono la pesca, il melone, la prugna; possiede inoltre note floreale e speziate. In bocca si evidenzia la corposità, ed è complesso strutturato, elegante, avvolgente, intenso con lunga persistenza.
Abbinamento: paillard di vitello.
Nasce da un uvaggio che comprende Chardonnay Pinot Bianco e Pinot Nero; dopo la pressatura soffice, delle uve il mosto fermenta a temperatura controllata; il vino matura per circa 8 mesi in recipienti di acciaio inox, quindi viene imbottigliato per la presa di spuma, secondo i dettami del Metodo Classico dove, a contatto con i lieviti per 40 mesi, avviene la presa di spuma. Ha quindi luogo la sboccatura, la ricolmatura, infine la bottiglia viene definitivamente tappata.
Note gustative: nel calice riflette colore giallo paglierino con sfumature verdi e percorso da bollicine esuberanti. Il profumo è netto con sentori di frutta, in particolare di mela e di pesca e una delicata sfumatura agrumata oltre che floreale. Il gusto è fresco, come si suol dire “verticale” per la vena acidula che comunica freschezza; il sorso è lungo, con ricordi di crosta di pane e di minerali.
Abbinamento: capesante impanate e fritte.
Le uve grillo, utilizzate tradizionalmente per la produzione di Marsala, danno vita, vinificate in purezza, a vini bianchi intensi e avvolgenti. Per produrre il Grillo Bio Vegano, le uve sono prima fatte macerare a freddo per 12 ore allo scopo di conferire al mosto una più ampia ampiezza aromatica, quindi il mosto è lasciato decantare a freddo per poi fermentare per circa 20-25 giorni a temperatura controllata (15-18°C). Il vino matura infine in vasche d’acciaio e affina per 2-3 mesi in bottiglia.
Note gustative: colore giallo paglierino intenso. Al naso è fruttato, con note di menta e di erbe aromatiche mediterranee. In bocca è morbido, con piacevole vena acidula, sapido e persistente.
Abbinamento: pesce spada olive e capperi
Per produrlo sono impiegate uve Montepulciano pienamente mature. Dopo la pigiatura il mosto fermenta in vasche di acciaio inox a contatto con le bucce così da acquisire il caratteristico colore rosso. Il vino che si ottiene matura in vasi vinari di acciaio e di cemento prima di affinare in bottiglia.
Note gustative: alla degustazione possiede colore rosso rubino con riflessi violacei. Al naso si riconoscono sentori di piccoli frutti, in particolare di ciliegia, ma anche floreali di viola e di liquirizia. Il gusto è pieno, dotato di piacevole freschezza, con tannini morbidi, ossia che non comunicano una sensazione di astringenza, ma mantengono il sorso scorrevole.
Abbinamento: filetto di manzo in salsa demi-glace.
Nasce unicamente con uve Ruchè vinificate in rosso vale a dire pigiate e fatte fermentare-macerare. Il vino che se ne ottiene matura prima in vasche di acciaio e successivamente è fatto affinare in bottiglie posizionate in senso orizzontale e conservate a temperatura controllata.
Note gustative: nel calice riproduce colore rosso rubino violaceo che con il protrarsi dell’invecchiamento assume tonalità granate. Il profumo è di frutti rossi, frutti di bosco oltre che floreali di rosa, di viola, note fresche di menta, e con il tempo assume ricordi speziati con toni di pepe bianco. In bocca è morbido, rotondo, caldo con tannini soffici e lunga persistenza.
Abbinamento: tagliolini al sugo di lepre.