Sempre più in voga un’etica green e animalista nelle scelte culinarie degli italiani. Da una ricerca di GfK si evince che oltre due milioni di connazionali hanno ridotto il consumo di carne e hanno spostato le loro preferenze alimentari verso cibi di origine vegetale.
La dieta “green” è diventata un must per circa il 16 per cento degli italiani. L’attenzione si è spostata su diete diverse rispetto a quella mediterranea, si va dalla vegetariana a quella vegana, dalla macrobiotica alla crudista. Un fiorire di ricette e di soluzioni gastronomiche improntate all’uso di alimenti etici, ambientali e salutari. Dall’ultimo rapporto Eurispes risulta che il il “cruelty free” è sempre più di moda. Tra i giovani e i giovanissimi. E nel 30 per cento dei casi per ragioni di salute. In prevalenza si rinuncia alle carni e ai prodotti della pesca, in misura minore ai derivati animali come latte vaccino, uova e formaggi. I punti vendita del settore alimentare si sono attrezzati e nella grande distribuzione è aumentato lo spazio riservato ai prodotti vegetariani e vegani.
Scaffali interi dove non manca un ricco assortimento di bevande di riso, soia e avena, a posto del latte e di prodotti alimentari a base di legumi, seitan e tofu. Oltre ai motivi salutari, la tendenza nasce da una maggiore attenzione verso la vita degli animali, da una non accettazione dei sistemi di allevamento intensivi e per ragioni legate al rispetto dell’ambiente. C’è poi chi vuole sperimentare nuovi sapori e chi vuole diversificare l’alimentazione. Il cibo ‘verde’ viene prescelto dalle donne rispetto agli uomini, al nord più che al sud, da chi occupa posizioni dirigenziali e da chi possiede una laurea. Infine, rispetto a 20 anni fa, il pranzo viene consumato meno, mentre cresce la colazione è in particolare modo il fuori pasto. (di angela pieri)