Testamento solidale, un modo per aiutare il prossimo

“Il testamento solidale è un testamento che contiene disposizioni a favore di uno o più enti che si occupano di aiutare il prossimo. Fare testamento solidale, in concreto, significa ricordare nel proprio testamento, in qualità di erede o di legatario (ossia proprietario di un bene ben preciso), una o più associazioni, organizzazioni, enti. Si tratta di un gesto semplice che può essere ripensato, modificato in qualsiasi momento sempre, però, nel rispetto dei diritti garantiti dalla legge ai propri familiari più stretti Si può decidere di destinare anche tutta la propria disponibilità economica a questi enti: non esiste, infatti, una limitazione per il testatore (senza però ledere i diritti minimi garantiti dalla legge al coniuge e ai figli.)” Così risponde la dottoressa Francesca Bassino, notaio presso lo Studio Bassino di Milano.

 

Francesca Bassino è titolare appassionata dello studio notarile Bassino a Milano, composto da un formidabile team tutto al femminile. “Affrontiamo ogni giorno problematiche giuridiche complesse e di grande attualità, coniugando preparazione e velocità di esecuzione.
Passione, competenza e rapidità sono la nostra forza. Senza mai dimenticare l’attività svolta a favore del cosiddetto Terzo Settore, che ci rende ancora più orgogliose del nostro lavoro”, spiega sorridendo

Esattamente in cosa consiste disporre un testamento solidale?

“Il patrimonio del testatore può essere composto di tanti beni come ad esempio beni mobili, immobili, denaro, opere d’arte, gioielli.

Si può decidere di attribuire a enti benefici od onlus qualunque tipo di bene od oggetto: si può andare dall’automobile, donata per il trasporto di disabili e malati in terapia alla macchina per la dialisi, fino all’acquisto di un cavallo da donare a un’associazione che si occupa di ippoterapia. In ogni caso la maggior parte delle donazioni che vengono fatte sono in denaro, dando così libertà alla no profit che lo riceve di utilizzarlo come meglio crede”.

Qual è la sua esperienza quotidiana?

“Noto che c’è stato un incremento negli ultimi anni, nonostante la crisi e le difficoltà nel mantenere e conservare il proprio patrimonio, del desiderio di aiutare il prossimo, destinando un pensiero anche agli altri. È sempre più sentita la volontà di incrementare il benessere sociale. Non sono necessari ingenti patrimoni: per sostenere il lavoro quotidiano di associazioni impegnate in importanti cause umanitarie e scientifiche anche un piccolo contributo può fare la differenza.

Recentemente mi sono occupata del caso di un cliente che mi chiedeva come poter gestire il proprio testamento, essendo rimasto solo senza eredi diretti. Oltre ad avere l’intenzione di aiutare economicamente un’amica che l’ha sostenuto per tanti anni, ha molto chiaramente espresso la volontà di donare una somma di denaro ben specifica all’Ospedale San Raffaele. Questa quota, come da indicazione testamentaria, dovrà essere utilizzata per l’acquisto di un macchinario per la terapia oncologica. Unica richiesta del mio cliente: sulla macchina deve essere apposta una targhetta che indichi in suo nome e la motivazione del lascito.

Il Notariato è molto sensibile al tema dell’assistenza al Terzo settore, patrocinando attività a scopo benefico. Recentemente il Consiglio Notarile di Milano ad esempio ha istituito un tavolo di lavoro e sostegno pro bono dedicato ad associazioni no profit della città. Vengono svolte non solo attività di consulenza ma viene portata avanti anche un’adeguata informazione e assistenza a quelle persone che hanno il desiderio di inserire nel proprio testamento un lascito solidale”.

Secondo una recente indagine realizzata da Doxa per conto del Comitato Testamento Solidale con il patrocinio del Consiglio Nazionale del Notariato però 6 italiani su 10 non ne hanno mai sentito parlare e soltanto uno su 10 sa bene di cosa si tratta.

Oltre agli adulti tra i 45 e i 74 anni, età in cui spesso ci si trova a fare i conti con la perdita dei genitori e si riflette di più sulla propria vita e sul proprio futuro, ci sono anche i ragazzi tra i 15 e i 17 anni tra la parte di popolazione che conosce questo strumento di sostegno agli enti non profit. “Quando abbiamo lanciato la campagna di informazione e sensibilizzazione sul testamento solidale, erano davvero pochi gli italiani che sapevano cosa fosse e a cosa potesse contribuire – commenta Rossano Bartoli, portavoce del Comitato Testamento Solidale. Oggi ci sono ancora persone che non conosco questa forma di solidarietà, ma abbiamo vinto la paura e la scaramanzia e sempre più Italiani cominciano a prendere in considerazione questo modo di aiutare chi ne ha più bisogno”.

Non solo gli Italiani cominciano sempre più a pensare a un lascito solidale, ma questa scelta mette tutti d’accordo. Otto su dieci hanno le idee chiare e dichiarano che vorrebbero “dare un po’ di gioia e felicità a chi ne ha più bisogno”. In particolare, 1 su 2 vorrebbe realizzare un ospedale o, più in generale, servizi legati alla salute, all’assistenza sanitaria e alla ricerca; il 40% degli intervistati vorrebbe anche contribuire a sostenere una casa famiglia o progetti per i bambini in difficoltà, il 35% una scuola o programmi di istruzione ed educazione, il 33% destinerebbe volentieri i suoi averi per la costruzione di un centro anziani o per il sostegno di servizi di assistenza per la terza età. E non manca chi pensa alla creazione di un centro culturale, ricreativo e sportivo.

 

redazione grey-panthers:
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