Con la Riforma Pensioni da inserire nella Legge di Stabilità 2017, il Governo introdurrà alcune novità volte a garantire la flessibilità, o pensione anticipata, in uscita tanto agognata dai lavoratori. Il grosso della riforma è incentrato sull’APE, ma una delle ultime novità di maggiore rilievo e la Rendita integrativa temporanea anticipata (RITA), riservata a lavoratori iscritti a un fondo di previdenza complementare.
=> Riforma Pensioni con anticipo pensione integrativa
L’APE è l’anticipo pensionistico con finanziamento bancario assicurato che consente di ritirarsi con tre anni di anticipo prendendo un assegno (anticipo sulla pensione) da restituire con rate ventennali. Il trattamento è erogato dall’INPS ma finanziato dal sistema bancario (prestito con interessi).
Per rendere più flessibile la fruizione dell’APE: il lavoratore può utilizzare il prestito in modo parziale, al 25 o al 50%. O utilizzare le somme accantonate nella pensione integrativa per ripagare il prestito, in pratica attingendo alla RITA.
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RITA consentirà ai lavoratori con 63 anni di età e almeno 20 di contributi di riscuotere in anticipo la pensione integrativa, utilizzandola per ridurre o azzerare la necessità di anticipo APE, con una tassazione agevolata tra il 15% e il 9%, contro l’attuale 23%. Le percentuali più favorevoli sono destinate a per coloro che sono iscritti da più tempo ad un fondo pensione integrativo: lo sgravio all’ipotesi è pari allo 0,3% per ogni anno di iscrizione a un fondo superiore a 15 anni. Nel caso di prestazione pensionistica complementare associata alla pensione di base l’aliquota marginale viene stabilita in base allo scaglione IRPEF di appartenenza.
Anche la RITA, come l’APE, sarà cumulabile con eventuali nuovi redditi da lavoro.