Prepensionamento: i vantaggi per aziende e lavoratore

La prima domanda che l’azienda si pone prima di proporre a un dipendente l’incentivo all’esodo è: costa di più mantenere il lavoratore in esubero in azienda oppure pagargli il prepensionamento? Ecco due esempi di calcolo costi-benefici, forniti dai Consulenti del Lavoro (oltre a requisiti e procedure per la pensione anticipata) nella circolare 12/2013.

Dirigente
Il costo del mantenimento al lavoro è dato da stipendio annuo (77.044 euro), ferie (5.926,46), permessi (911,76), contribuzione previdenziale (22.446,88), premi assicurativi (423,61) e TFR (5.794,09) per un totale di 112.546,80 euro.
Il costo del prepensionamento è dato dal rateo pensione mensile (4.269 euro) moltiplicato per 13 mensilità (55.497), più 27.352,72 euro di contribuzione figurativa e 3.334,70 di fideiussione bancaria, per complessivi 86.184 euro.

Costo retribuzione 112.546,80
Costo prepensionamento 86.184,42
Beneficio 26.362,38
Beneficio in percentuale 23,42%
=> Esodati e Pensioni: novità sul prepensionamento

Dipendente
Il costo del mantenimento al lavoro è dato da stipendio annuo (40.719 euro), ferie (3.132,23), permessi (481,88), contribuzione previdenziale (11.863,54), premi assicurativi ( 223,88) e TFR (3.062,27) per un totale di 59.482,80.
Il costo del prepensionamento è dato da rateo pensione mensile (2.500 euro) moltiplicato per 13 mensilità (32.500 euro), più 14.545,84 euro di contribuzione figurativa e 1.893,60 euro di fideiussione bancaria, per complessivi 48.939,44 euro.

costo retribuzione 59.482,80
costo prepensionamento 48.939,44
beneficio 10.543,36
beneficio in percentuale 17,73%

Vantaggi per l’azienda
Il break even viene calcolato in un trattamento annuale di 80.839,34 (6.218,41 euro mensili) per il primo esempio e di 42.634,80 euro (3.279,60 al mese) per il secondo. L’accordo di prepensionamento tipizzato dalla Riforma del Lavoro è comunque più vantaggioso dei “tradizionali” accordi aziendali, che in genere prevedono un certo numero di mensilità con retribuzione almeno pari a quella percepita.

Vantaggi per il lavoratore
Andare in pensione con 4 anni di anticipo (a fronte di una riforma previdenziale che ha alzato i requisiti per ritirarsi dal lavoro) è già di per sè un vantaggio. Inoltre, i dipendente che accetta l’accordo percepisce la stessa cifra che avrebbe nel caso in cui avesse già maturato il diritto alla pensione, quindi non perde nulla. In più, continua ad avere i contributi figurativi per la pensione vera e propria, con ulteriori vantaggi:

il veste di creditore INPS, la posizione del lavoratore è blindata, come se ricevesse la pensione 4 anni prima.
la contribuzione figurativa è sempre a carico dell’azienda, come non sempre accade negli accordi privati (è oggetto di negoziazione).
Fonte: Consulenti del Lavoro

Vitalba Paesano: Interessata al web fin dal 1996, quando di Internet si occupavano solo gli ingegneri, sostiene da sempre l'importanza dell'interattività come misura di qualità di vita per il mondo senior. Per questo ha fondato www.grey-panthers.it, testata giornalistica online, ad aggiornamento quotidiano, dove tutto, articoli, rubriche, informazione, è a misura di over50
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