Non ci sono le misure di Riforma Pensioni nella Legge di Bilancio, è tutto rinviato a un successivo provvedimento: in base a quanto dichiarato dal ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, il Governo prepara un decreto legge (in modo tale che le misure entrino subito in vigore dopo l’approvazione e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale), che arriverà intorno a Natale, o subito dopo. Al momento, c’è solo l’indicazione in manovra delle risorse stanziare per introdurre “ulteriori modalità di pensionamento anticipato e misure per incentivare l’assunzione di giovani”, pari a 6,7 miliardi nel 2019 e 7 miliardi a partire dal 2020. «Con appositi provvedimenti normativi» si legge nel testo della Legge di Bilancio, articolo 21, comma 2, verrà data attuazione agli interventi previsti. Il provvedimento in realtà sarebbe quasi pronto, tanto che potrebbe trasformarsi in un emendamento alla manovra. In ogni caso, la Quota 100 partirebbe nel 2019, riguardando coloro che hanno almeno 62 anni di età e 38 anni di contributi, con quattro finestre annuali, a cadenza trimestrale.
Quota 100
I requisiti per la quota 100 sopra esposti (62 anni di età e 38 anni di contributi) devono essere soddisfatti entrambi e la somma deve dare almeno 100. Quindi, un lavoratore con 39 anni di contributi e 61 anni di età non potrebbe accedere a questa formula di flessibilità in uscita, perché anche se la somma di età anagrafica e contributi è 100, non viene soddisfatto il requisito di età. Ci sarebbero quattro finestre di accesso annuali, per cui di fatto i primi assegni verrebbero staccati nell’aprile 2019. Con ogni probabilità si prevederanno invece maggiori paletti per l’uscita dei dipendenti pubblici (si parla di una o due finestre annuali). In generale, il sottosegretario al Welfare, Claudio Durigon ha confermato che non saranno previste penalizzazioni, tuttavia potrebbero essere inserite alcune limitazioni: ad esempio, un temporaneo divieto di cumulo tra pensione ed altro reddito da lavoro e compatibilità con le prestazioni occasionali entro il tetto massimo dei 5mila euro l’anno. Sulla possibilità di cumulo gratuito dei contributi in diverse gestioni assicurative, invece, ancora non ci sono indicazioni esplicite.
=> Quota 100: pensione anticipata dal 2019
Altre misure
La quota 100 non è l’unica novità prevista. Il Governo conferma l’intenzione di inserire anche il taglio pensioni d’oro (calcolo interamente contributivo per coloro che percepiscono più di 4mila 500 euro netti al mese): al momento assente dal testo della manovra, potrebbe essere inserito come emendamento. E la Riforma dovrebbe prevedere anche la nuova Opzione Donna, che consente alle lavoratrici di ritirarsi con 58 o 59 anni di età, rispettivamente per lavoratrici dipendenti e autonome, in entrambi i casi con almeno 35 anni di contributi e il calcolo interamente contributivo della pensione. Infine, l’APe Sociale: non si esclude una proroga, o meglio una rimodulazione riservata solo ad alcuni degli aventi diritti negli anni scorsi a questa forma di flessibilità in uscita.