Uno degli obiettivi della prossima Riforma delle pensioni sarà quello di assicurare flessibilità ai lavoratori prossimi all’uscita dal mondo del lavoro per raggiunti limiti di età. In attesa di sapere se ne saranno previste di nuove dopo Quota 100 e quali misure verranno effettivamente attuate dal Governo Draghi (che su questo fronte non sembra al momento particolarmente attivo), tra le attuali scorciatoie per anticipare la pensione – oltre quelle premianti per l’attività esercitata o legate ad un ricalcolo con il metodo contributivo o, ancora, agli scivoli pensionistici statali o aziendali – c’è anche la via ordinaria, per chi non ha altre corsie preferenziali, prevista delle attuali norme di pensionamento: la pensione anticipata.
=> Pensione anticipata, requisiti anno per anno
Pensione anticipata
Vediamo dunque, in dettaglio, quali sono oggi i requisiti richiesti per andare in pensione anticipata, un tempo chiamata pensione di anzianità (prima della Riforma Fornero), consente di andare in pensione prima rispetto a quanto previsto dai requisiti richiesti dalla pensione di vecchiaia, attualmente pari a:
- 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi per la generalità dei lavoratori;
- 66 anni e 7 mesi di età per gli addetti alle mansioni gravose;
- 5 anni di contributi a patto di aver compiuto i 71 anni di età per chi rientra interamente nel regime contributivo.
La pensione anticipata consente di uscire dal mondo del lavoro con un’opzione vincolata non all’età anagrafica, ma agli anni di contributi:
- 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini;
- 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne.
L’adeguamento degli anni contributivi alle speranze di vita è stato bloccato dal decreto 4/2019, che però ha introdotto una finestra mobile di tre mesi per poter effettivamente andare in pensione anticipata.
Per i lavoratori senza contributi al 31/12/1995 è possibile un’ulteriore uscita con:
- 64 anni di età e 20 anni di contributi.