Donna tra i 45 e i 60 anni? Non è la categoria più sfavorita. Anzi, sono profili sempre più presenti nel mercato del lavoro. E’ quanto emerge da una ricerca realizzata dal Centro di Ateneo Studi e ricerche sulla famiglia dell’Università Cattolica di Milano (team di ricerca coordinato dalla professoressa Claudia Manzi) in collaborazione con Valore D. Risultato dei nuovi trend demografici, in particolare l’aumento dell’occupazione femminile e l’invecchiamento della popolazione. La ricerca “Talenti senza età” è la prima dedicata alle donne over 50 in impresa, una categoria destinata ad avere un peso crescente sul mercato del lavoro. In particolare, secondo le ultime rilevazioni Istat, quelle tra i 55 e i 64 anni sono aumentate del 50% dal 2010. Ma qual è il loro livello di soddisfazione?
Delle 5000 lavoratrici prese a campione, quelle attive e soddisfatte rappresentano il 36,9%, quelle attive ma in difficoltà sono il 36,1%, mentre le lavoratrici “smarrite e a disagio” sono il 27%. In conclusione, osservano i ricercatori, solo poco più di un terzo di queste donne – le attive e soddisfatte, appunto – ha un alto livello di potenziale lavorativo. Si tratta di persone ben realizzate da un punto di vista personale, ancora molto attive nel dare il loro contributo lavorativo e che lavorano in ambienti caratterizzati da un clima positivo, in cui non sono presenti discriminazioni o stereotipi negativi di genere ed età. Le donne in difficoltà, invece, riscontrano un basso livello di benessere psicologico, spesso risultano avere reti relazionali extra-lavorative più povere e magari hanno realizzato in maniera meno forte la loro identità al di fuori del lavoro. A tali criticità, le lavoratrici “smarrite” aggiungono un basso livello di impegno nel lavoro e di orientamento al futuro professionale. Dall’analisi delle caratteristiche di questo profilo emerge che sono donne che hanno affrontato negli ultimi anni delle transizioni importanti (malattie proprie o di persone care, separazioni e divorzi, cambiamenti lavorativi) ma che non hanno potuto contare su un ricco network relazionale e su un clima organizzativo positivo.
Cosa cercano le aziende
Dalla ricerca emerge un quadro ricco di indicazioni e spunti per le aziende che vogliano saper gestire e sfruttare al meglio le potenzialità delle lavoratrici over 50. “In un contesto in cui le aspettative di vita si allungano e di conseguenza la permanenza nel mondo del lavoro – commenta Barbara Falcomer, direttrice generale di Valore D – è fondamentale per le aziende comprendere quali siano le sfide e le opportunità che i collaboratori over 50 rappresentano e come valorizzare nel modo più efficace le loro esperienze, competenze e valori”. Per Claudia Manzi, docente di Psicologia sociale alla Cattolica, l’obiettivo finale deve essere quello di “individuare le condizioni attraverso cui le organizzazioni siano ancora, e sempre più, ambienti ‘abitabili’ per queste donne”.
Secondo una ricerca del Corriere della Sera, Manpower offre diverse opportunità: project manager, architetti d’interni e It manager sono tra i profili richiesti. Kelly Services ha ricerche aperte per “signore over 45”, dal customer service fino al telemarketing. E per entrambi i sessi le ricerche sono ad esempio per un impiegato tecnico addetto alla qualità, un progettista meccanico senior o addetto alla contabilità. Vengono poi anche ricercati un key account, tecnici di diversi tipi, export business developer e direttori vendite. “Proporre candidati over 45 garantisce al cliente di assumere figure esperte e che non necessitano formazione”, è il punto di vista condiviso da diverse società di recruiting.