Employability, l’importanza di mantenersi proattivi nel mondo del lavoro

Essere pienamente impiegabili significa avere le competenze per svolgere adeguatamente il lavoro attuale, in ottica evolutiva, per poter ricoprire altri ruoli e avere a disposizione strumenti e opportunità di sviluppo

La protezione della propria Employability è diventata oggi un tema di cruciale importanza per tutte le generazioni lavorative, inclusa quella senior che potrebbe pensare, a fronte della grande esperienza maturata, di non dover più lavorare sulle proprie competenze.
Non solo chi punta a rimanere attivo nel mondo del lavoro, ma anche chi mira alla pensione deve considerare la protezione continua della propria occupabilità. Con la crescente inflazione degli ultimi anni e l’aumento dei costi, con assegni pensionistici sempre più bassi dovuti al calcolo tutto contributivo della previdenza, essere in grado di guadagnare reddito extra dopo il pensionamento garantisce maggiore stabilità e sicurezza.
Si vive, infatti, in un mondo in continua evoluzione, in una società definita “liquida”, cioè caratterizzata da cambiamenti repentini che travolgono ogni aspetto della vita. In questo contesto, i paradigmi del lavoro stanno cambiando, rendendo molto complesso mantenersi “occupabili” nel mercato del lavoro.
Imparare a proteggere la propria Employability diventa, allora, una necessità e non più solo un’opportunità.

Quando si parla di Employability

Essere pienamente impiegabile significa avere le competenze per svolgere adeguatamente il lavoro attuale in ottica evolutiva, poter ricoprire facilmente altri ruoli e avere a disposizione strumenti e opportunità di sviluppo e di crescita adatte a tenere aggiornate le competenze nel tempo.

Partendo da questa definizione, si può affermare che la protezione della propria Employability nasce dal possedere una grande consapevolezza, che spazia su diversi ambiti.

Il primo implica la consapevolezza rispetto ai propri obiettivi. Partendo da quelli che sono i propri bisogni, desideri, necessità e dalla propria situazione attuale, definire obiettivi professionali e personali chiari e precisi permette di capire nel concreto quali sono le attività da svolgere per mantenere la propria occupabilità in ottica di raggiungere realmente questi obiettivi.

Per i lavoratori senior, inoltre, avvalersi di analisi previdenziali può aiutare a identificare questi obiettivi, poiché forniscono visione completa della propria situazione contributiva e di tutti gli scenari che si possono approcciare.

In parallelo, la consapevolezza deve esistere rispetto a sé stessi, alle proprie caratteristiche, alle competenze possedute e agite e al proprio ruolo all’interno dell’organizzazione o del mondo del lavoro. Per i senior, è fondamentale riconoscere la conoscenza, la competenza e in generale in know-how maturato negli anni, così da poterlo valorizzare al meglio, per esempio trasmettendolo ad altri, in ottica di mentoring, oppure nel riadattarlo ad altri contesti organizzativi. Quest’ultimo concetto, noto come ‘transilienza’, rappresenta proprio la capacità di trasferire le proprie competenze in ambiti diversi da quelli in cui sono state maturate. Si parla di competenze che nascono non solo dal lavoro, ma anche dalla vita di tutti giorni, dalle passioni che si hanno, dalle responsabilità, per esempio familiari, che bisogna affrontare e da tutti gli impegni sociali, come quelli politici oppure quelli sportivi, in caso si avesse esperienza come allenatori o dirigenti.

Acquisendo questa consapevolezza, è fondamentale prestare attenzione anche alle possibili lacune o aree di miglioramento che si possono avere rispetto all’ideale del ruolo che si ricopre o agli obiettivi che si vogliono raggiungere. Se non curate, queste mancanze, finiscono inevitabilmente per minare la propria occupabilità.

Infine, la consapevolezza deve riguardare l’evoluzione del ruolo stesso, all’interno della propria organizzazione e non, così come le trasformazioni nel tempo dell’organizzazione e del settore in cui si opera. Questo è necessario per muoversi e adattarsi rispetto all’andamento del mercato del lavoro e mantenere così la propria Employability.

Per proteggere la propria occupabilità, la consapevolezza da sola non è sufficiente, però, e deve essere accompagnata da una forte responsabilizzazione in tal senso e da una conseguente proattività. Proattività non solo nel generare la consapevolezza sopra descritta, ma anche nel trasformarla in azioni concrete, arrivando anche a capire come adattare ciò che si vuole alle opportunità che si presentano e viceversa.

Come proteggere nel concreto l’Employability

In seguito alle analisi previdenziali e a quelle sulle proprie competenze, il tema della formazione diventa primario. La formazione, sia tecnica sia sulle soft skills, deve rispondere alle esigenze del proprio ruolo, organizzazione e settore. È importante anche la “formazione informativa”, ovvero rimanere sempre aggiornati sulle evoluzioni del mercato. Questo include lo studio continuo del mercato di riferimento e non, ma anche delle questioni e dei fenomeni sociali, tecnologici, finanziari e geopolitici. Si tratta di considerare a tutto tondo quali elementi esterni alla propria organizzazione possano influenzarla e con lei anche il proprio ruolo, nel breve, medio e lungo periodo.

A fianco della formazione, altre attività fondamentali sono quelle inerenti al networking. Costruire e curare la propria rete relazionale, fatta di conoscenze e connessioni, portano con loro una duplice funzione. La prima rappresenta un modo per mantenere consapevolezza rispetto alle evoluzioni sopra descritte. La seconda rappresenta, invece, l’opportunità di mantenersi direttamente occupabili, ottenendo visibilità tra gli altri professionisti e aziende e andando a intercettare il cosiddetto “mercato del lavoro sommerso”: in Italia, infatti, solo il 20% del mercato del lavoro è presente sotto forma di annunci, mentre l’80% si muove attraverso network e contatti.

A prescindere comunque da tutte le azioni che si possono compiere, è necessario tenere sempre a mente che la protezione della propria Employability è una responsabilità personale, affiancata da iniziative aziendali che possono supportarla.

Si tratta inoltre di un’attività che, una volta iniziata, non deve avere fine per tutta la propria vita professionale. Proteggere la propria occupabilità è, infatti, una questione dinamica e non statica. Vivere in un mondo in continua trasformazione implica che anche l’occupabilità debba continuare a evolversi. E si tratta di un processo che richiede uno sforzo importante in termini di energie e tempo. Sforzo, però, fondamentale per ridurre al minimo le incertezze rispetto al futuro professionale, che potrà essere vissuto in maniera più controllata e serena, nella direzione dei propri desideri e aspirazioni.

Per proteggere la propria Employability sono necessari, quindi, tre elementi:

  • Consapevolezza dei propri obiettivi, di sé stessi e delle evoluzioni del mondo che ci circonda
  • Presa di responsabilità nei confronti della propria Employability e della sua importanza
  • Proattività nel proteggerla, attraverso azioni concrete e ragionate

 

di Alessandra Giordano


Alessandra Giordano, Employability Director di INTOO dal 2022, vanta un’esperienza quasi ventennale nella funzione HR del gruppo Pirelli, seguita da quindici anni all’interno di INTOO. In entrambi i casi, ricoprendo ruoli di sempre maggior responsabilità.

Come Employability Director, sviluppa interventi a supporto di aziende e persone in ottica di long term employability protection. Il suo obiettivo è quello di mantenere le aziende competitive attraverso una gestione ottimale delle loro persone e lavorare sull’occupabilità dei dipendenti, a partire dall’approccio di INTOO che ha aiutato a sviluppare, basato sulla consapevolezza, la responsabilità e la proattività del singolo.

 

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