Secondo quanto emerso dall’indagine sul risparmio e le scelte finanziarie degli italiani di Intesa Sanpaolo e dal Centro Luigi Einaudi, nel nostro Paese sembra riaffacciarsi un timido ottimismo, si torna a risparmiare, cresce il numero di risparmiatori intenzionali, il ceto medio ricomincia ad irrobustirsi, le aspettative pensionistiche tornano a crescere e i bilanci delle famiglie riacquistano parte della liquidità persa durante la crisi.
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Ceto medio e risparmiatori in Italia
Un quadro positivo che non si vedeva da tempo, il migliore degli ultimi 10 anni durante i quali non era mai accaduto che un 1.300.000 famiglie rientrassero nel ceto medio e alcune lo fanno per la prima volta: il 57,5% percepisce un reddito compreso tra i 1.500 e i 3.000 euro al mese, ritenendo questa cifra sufficiente per vivere.
La percentuale di reddito risparmiata raggiunge nel 2019 arriva a quota 12,6%,il massimo storico (nel 2011 era del 9%). La maggior parte dei risparmiatori si trova nel Nord-Est (63,8%), seguiti da quelli del Centro Italia (54,2%). Il primo obiettivo degli investimenti resta la sicurezza (62,2% contro il 59,6% del 2018), anche a scapito del rendimento, confermando ’avversione al rischio degli italiani, seguito dalla liquidità (37,9%) e dal rendimento di lungo termine.
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Tra le altre evidenze:
- i risparmiatori (52%) tornano a superare i non risparmiatori:
- il 63 % dei patrimoni è rappresentato da proprietà immobiliari;
- il risparmio gestito cresce e raggiunge il 15,3%;
- oltre l’80% si dichiara molto o abbastanza soddisfatto dell’investimento;
- il mattone ricopre il primo posto degli investimenti, con il 57% che ha ristrutturato casa o un altro immobile;
- in molti investono in capitale umano, con corsi di formazione, specializzazione e post-laurea hanno dato ottimi risultati per trovare o migliorare il lavoro;
- il 37% ha visto aumentare la propria retribuzione ma le donne restano ancora indietro rispetto agli uomini;
- in media gli “ottimisti” guadagnano 283 euro in più rispetto al campione principale.
Gian Maria Gros-Pietro, presidente di Intesa Sanpaolo, commenta: “Questo quadro sembra difficile da capire in un contesto in cui si leggono commenti allarmati sulla nostra situazione. Tale elemento va collegato a come viene rappresentata la nostra economia. Un altro aspetto positivo che emerge è che le persone imparano a gestire i propri problemi e a cogliere le opportunità. Le crisi sono cambiamento, in ogni cambiamento ci sono abitudini non più opportune e altre che vanno colte con un atteggiamento proattivo di fronte a un mondo che cambia”.