Le ipotesi al vaglio
Prima ipotesi (meno percorribile)
- fino a 15.000 euro: aliquota del 23%
- da 15.000 a 50.000 euro: aliquota del 27%
- oltre 50.000: aliquota del 43%
Seconda ipotesi (più probabile)
- fino a 28.000 euro: aliquota del 23%
- da 28.000 a 50.000 euro: aliquota del 33-35%
- oltre 50.000: aliquota del 43%
Reddito imponibile per tasse e contributi: come funziona oggi
Ricordiamo infine che il reddito imponibile è il valore complessivo di quanto prodotto o goduto dal soggetto, ossia la base imponibile su cui si calcolano pertanto sia le tasse sia i contributi previdenziali. Si tratta di una cifra lorda, determinata a partire dal reddito complessivo di un individuo (o società), dal quale però vengono sottratti alcuni oneri ritenuti deducibili, previsti per legge a seconda della natura del reddito stesso o del soggetto.
Redditi lavoro dipendente e assimilati
I redditi di lavoro dipendente a tempo indeterminato sono quelli percepiti da chi lavora con contratto subordinato a tempo indeterminato, oppure assimilati a tale tipo di contratto. Essi comprendono il salario, le gratifiche, la tredicesima e la quattordicesima, gli straordinari, le indennità di trasferta, le indennità di turno, le indennità di malattia e molti altri elementi previsti dalla legge. Per i dipendenti a termine il meccanismo fiscale applicato è lo stesso.
Imponibile previdenziale nella Certificazione Unica
L’imponibile previdenziale indicato nella Certificazione Unica (ex CUD) è il valore su cui si calcolano le contribuzioni previdenziali da versare all’INPS. Esso è determinato a partire dal reddito complessivo e si ottiene sottraendo alcune voci come la contribuzione obbligatoria per la previdenza sociale.
Imponibile previdenziale e RAL
L’imponibile previdenziale e RAL (Reddito annuo lordo) sono due indicatori fondamentali per determinare la base imponibile su cui calcolare le contribuzioni previdenziali e l’imposta sul reddito (le tasse).
- L’imponibile previdenziale è il valore lordo del reddito su cui si calcolano i contributi INPS applicati (compreso l’esonero parziale determinato dal taglio del cuneo fiscale per alcune fasce di reddito previste dalla Manovra 2023)
- La RAL (stipendio annuo lordo, comprensivo di varie voci) è il valore lordo del reddito utilizzato come base imponibile per calcolare l’imposta sul reddito (IRPEF) nonché le detrazioni fiscali.
Esonero contributivo in busta paga
Per il 2023 spetta un esonero del 2% sulla trattenuta INPS in busta paga a carico del lavoratore con contratto subordinato (dipendenti e assimilati) con retribuzione mensile fino a 2.692 euro lordi su 13 mensilità. L’esonero sale al 3% se lil reddito imponibile previdenziale non è superiore a 1.923 euro.
Come si calcola il reddito imponibile?
La base di reddito imponibile ai fini fiscali e previdenziali si calcola sottraendo dal reddito complessivo gli oneri deducibili per legge. Il reddito imponibile al termine di questa operazione, sarà dunque il reddito su cui si calcola l’imposta (ad esempio nel 730) e le contribuzioni previdenziali (trattenute in busta paga dall’INPS) e su cui si applicano le detrazioni (come ad esempio le spese sanitarie, le spese per l’istruzione, le spese per gli interessi del mutuo, e molte altre ancora).
Lo stipendio netto in busta paga equivale allo stipendio lordo meno i contributi e le tasse (applicate dal datore di lavoro). Nella dichiarazione dei redditi, il reddito netto è dato dall’imponibile lordo meno gli oneri deducibili e detraibili.