La Manovra 2023 incassa in via libera della Commissione Bilancio della Camera, dopo una maratona notturna servita concludere il voto sugli emendamenti. I Relatori Silvana Comaroli (Lega), Roberto Pella (FI) e Paolo Trancassini (FdI) hanno riferito in Aula il 22 dicembre. Si va verso il passaggio in Senato tra Natale e Capodanno. Tra le novità dell’ultima ora emergono anche ulteriori vincoli sul Reddito di Cittadinanza, che dal 1° gennaio 2023 sarà soggetto a nuove limitazioni.
Niente Reddito di Cittadinanza senza obbligo scolastico
Un nuovo emendamento alla Manovra, approvato dalla Commissione Bilancio della Camera, prevede che tra i requisiti per il Reddito di Cittadinanza 2023 rientri anche l’aver adempiuto all’obbligo scolastico. Pertanto, per i giovani tra 18 e 29 anni che non hanno terminato la scuola, è fatto obbligo di iscriversi ad un percorso formativo finalizzato al conseguimento dell’obiettivo minimo di legge per la scolarizzazione.
=> Reddito di Cittadinanza: linee guida per la Riforma 2023
Eliminata la parola “congrua” dalla precedente formulazione del disegno di legge di Bilancio: adesso, in base al testo della Manovra 2023, chi rifiuta la prima offerta di lavoro si perde il diritto al Reddito di Cittadinanza. In pratica, sparisce il riferimento alla congruità intesa come coerenza tra offerta di impiego, esperienze e competenze, resta invece il vincolo relativo alla distanza tra lavoro e domicilio entro 80 chilometri o con tempi casa – lavoro entro i 100 minuti con i mezzi pubblici.
Quota RdC affitto al proprietario
La quota maggiorativa del Reddito di Cittadinanza calcolata per chi abita in affitto, sarà erogata direttamente al proprietario dell’immobile: si tratta di un altro emendamento alla Manovra approvato in commissione Bilancio. Il titolare RdC dovrà comunicare all’INPS i dati del suo locatore ai fini dell’accredito diretto. I termini (per le valutazioni di privacy del caso) saranno stabiliti successivamente con decreto del ministro del Lavoro.
Gli altri vincoli
La Manovea economica prevedeva già, tra le altre novità della sul Reddito di Cittadinanza, le seguenti modifiche:
- Decadenza al primo rifiuto e limitazione del sussidio alle figure inabili (legame più stretto con le offerte di lavoro);
- Sussidio per 7 mesi senza rinnovo (rimodulazione della durata dell’assegno);
- Più vincoli sul requisito di residenza (anche domicilio) in Italia.
Nel corso del 2023 sarà attuata una riforma dello strumento, che si sdoppieràlungo le due direttrici: assistenziale e di reinserimento.