Una legge scritta male. Dobbiamo attenderci un “buco” che rischia di sbarellare i conti pubblici e liquefa in un amen il tanto decantato tesoretto.
La Corte costituzionale ha bocciato lo stop agli adeguamenti all’inflazione delle pensioni più ricche deciso qualche anno fa dal governo Monti. Il motivo? La norma Salva Italia che lo prevedeva non illustrava nel dettaglio le esigenze finanziarie del governo e, quindi, non forniva una sufficiente pezza giustificativa della manovra.
“In altre parole” afferma Vincenzo Somma direttore di Altroconsumo Finanza “la legge era scritta male. Fatto sta che dobbiamo attenderci un “buco” che rischia di sbarellare i conti pubblici e liquefa in un amen il tanto decantato tesoretto”.
In un mondo in cui i dettagli sono sempre vaghi è già partito il toto-buco con diversi miliardi di euro in palio: 5, 8, 9 anche 10 a seconda delle fonti. Come tapparlo? Secondo Vincenzo Somma “il governo ci sta pensando, e mentre ci pensa un ministro si è affrettato a dire che non ci saranno nuove patrimoniali, perché lo scopo è abbassare le tasse e non alzarle”.
“Buona l’intenzione – continua Somma – ma il gioco di parole sulle patrimoniali non rassicura. Il bollo sui conti di deposito e sugli investimenti è una patrimoniale, ma mai una volta che sia chiamato come tale. E così facendo restano sul piatto tutti i consueti timori: la disinvoltura con cui fin qui sono tassati i ricavi che tiri su dai tuoi investimenti (l’aliquota è salita al 26%) e pure quelli sulle pensioni complementari. Non da meno c’è la tranquillità con cui economisti vicini al governo han sempre trattato l’idea di una patrimoniale come una via da praticare per le emergenze”.
Il consiglio di Altroconsumo Finanza è di continuare a non mettere tutto su un conto di deposito (è il posto dove possono pescare con una patrimoniale lampo) e acquistare anche bond. Gli analisti di Altroconsumo Finanza continueranno a scavare per trovarne di nuovi.