Stralcio cartelle esattoriali sotto i mille euro affidate agli agenti della riscossione entro il 2010 (non dovranno essere pagate), rottamazione per tutti gli altri ruoli, nuova voluntary per i capitali non dichiarati al Fisco, flessibilità sulle sanzioni in ambito fatturazione elettronica dal 2019: sono le ultime novità sul decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio. Sarà approvato anche lo schema della manovra vera e propria, con i provvedimenti di riforma pensione (quota 100 come prima misura), la flat tax per le Partite IVA, il reddito di cittadinanza. Per capire esattamente come saranno modulate le varie misure bisogna aspettare i testi, nel frattempo vediamo come si sviluppa il dibattito. Che, nelle ultime ore, si è concentrato in particolare sul decreto fiscale.
Decreto fiscale collegato
Innanzitutto, la pace fiscale. Torna l’ipotesi che vede una sorta di rottamazione ter al posto del condono. Significa che si potranno sanare le pendenze con il Fisco pagando per intero la somma originariamente dovuta, ma senza interessi e sanzioni. Attenzione: per le cartelle esattoriali fino al 31 dicembre 2010 c’è invece un condono tombale, nel senso che verranno automaticamente eliminate senza che il contribuente debba fare niente. Questa misura riguarda debiti fiscali, multe, e in genere tutti i tributi comunali. Per le cartelle successive al 2010, scatta la misura di rottamazione, estesa (con diverse modulazioni, probabilmente) ai contenziosi già avviati. Il vantaggio, rispetto alle rottamazioni degli ultimi due anni, è rappresentato dalla rateazione più lunga, spalmabile su cinque anni.
Per quanto riguarda la fatturazione elettronica, si prevede una maggior flessibilità nell’emissione della fattura, che dovrà avvenire nell’arco di 10 giorni (non più quindi in tempo reale), e un periodo cuscinetto di sei mesi senza sanzioni per chi emette il documento in ritardo (restando comunque nei termini di liquidazione di imposta del periodi in cui è effettuata l’operazione). Queste le novità in vista sul fronte del decreto collegato.
Legge di Bilancio
La manovra vera e propria, par di capire, mantiene l’impianto fin qui anticipato. Sul fronte delle pensioni verrà introdotta la quota 100, con paletti a 62 anni di età e 38 anni di contributi. Significa che spetta la pensione anticipata quando la somma di età anagrafica e versamenti contributivi è almeno pari a 100 ma solo se vengono rispettati entrambi altri i paletti. La flat tax dovrebbe prevedere, dal 2019, un’aliquota al 15% per le Partite IVA fino a 65mila euro di reddito, che sale al 20% fra i 65mila e i 100mila euro. Infine, previsti la pensione e il reddito di cittadinanza, entrambi a quota 780 euro. La pensione di cittadinanza dovrebbe partire da gennaio, mentre il reddito di cittadinanza è previsto da marzo-aprile, dopo che sarà partito il potenziamento dei centri per l’impiego.