L’Agenzia delle Entrate ha diffuso le istruzioni per gestire l’aumento dell’aliquota Iva dal 20 al 21%, disposta dalla Manovra di Ferragosto (il decreto legge 138/2011) e in vigore da sabato 17 settembre. Le indicazioni sono contenute nella circolare 45/E, che fornisce più di una possibilità di correggere eventuali errori da parte degli operatori. Come segnala infatti un comunicato diffuso dall’Agenzia per accompagnare la circolare, sono previsti due termini diversi da quelli abituali per regolarizzare le fatture eventualmente emesse e i corrispettivi annotati in modo non corretto effettuando la variazione in aumento. In particolare: i contribuenti mensili (cioé quelli che effettuano le liquidazioni periodiche con cadenza mensile) possono regolarizzare le fatture emesse entro il mese di novembre fino al 27 dicembre e quelle emesse nel mese di dicembre fino al 16 marzo; i trimestrali (cioé con liquidazione Iva trimestrale) possono correggere le fatture emesse entro il mese di settembre fino al 27 dicembre e quelle emesse nel quarto trimestre entro il 16 marzo. Se è stata emessa fattura – precisano le Entrate – oppure è stato pagato in tutto o in parte il corrispettivo prima che si realizzassero i presupposti per l’imposizione, l’operazione si considera effettuata alla data di emissione della fattura o del pagamento. In questo caso l’aumento dell’Iva non si applica agli acconti pagati entro il 16 settembre, che hanno scontato l’aliquota del 20%, mentre per le fatture a saldo emesse successivamente ed eventuali altri acconti è necessario applicare la nuova aliquota del 21%. Allo stesso modo, precisa sempre il comunicato dell’Agenzia, se entro il 16 settembre è stata emessa una fattura anticipata, questa sconta l’aliquota del 20% anche se il bene è stato consegnato o il servizio è stato pagato successivamente a tale data.
Iva al 21%, ecco le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate
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