Sul fatto che non sarebbe stato una fine 2022 particolarmente semplice sul fronte delle bollette, avevamo avuto segnali di ogni tipo già nelle scorse settimane. Ma ora il Garante per l’energia (Arera) lo mette nero su bianco, pubblicando il nuovo aggiornamento dei prezzi per le forniture di energia elettrica del servizio di tutela (ma che verosimilmente si rifletteranno anche sulle altre tariffe): in questo ultimo trimestre ci sarà un rincaro dell’energia di quasi il 60% rispetto al trimestre precedente.
Bollette raddoppiate rispetto allo scorso anno
Facendo due conti, nel 2022 gli italiani che sono rimasti nel mercato tutelato spenderanno per la bolletta più del doppio rispetto al 2021. Possiamo infatti prendere ad esempio per i calcoli il consumo medio di un’ipotetica famiglia con fornitura residente e potenza 3 kW; stiamo parlando di un consumo di circa 2.700 kWh annui, che nel 2021 erano costati circa 632 euro mentre alla fine del 2022 toccheranno i 1.322 euro. Se vogliamo renderci conto dell’entità dell’aumento rispetto allo scorso anno, basta anche solo analizzare quanto ci costerà questo ultimo trimestre dell’anno, rispetto all’ultimo trimestre del 2021. Sempre la stessa famiglia presa in esame, a ottobre, novembre e dicembre ha speso circa 158 euro l’anno scorso ma spenderà ben 330 euro da qui alla fine dell’anno.
Nel 2023? Anche 4.500 euro tra luce e gas
Ma quanto potremmo spendere nei prossimi 12 mesi? In questo momento è difficile dirlo, visto che ne prossimi mesi tante cose possono cambiare (in peggio, ma anche in meglio). Come da un trimestre all’altro abbiamo avuto il prezzo dell’energia che è schizzato in alto di quasi il 60%, così nei prossimi mesi si potrebbe ad esempio assistere ad ulteriori balzi in avanti (più o meno importanti), ma anche a una riduzione o a una stabilizzazione del prezzo. Potrebbero ad esempio anche essere messe in campo dalle istituzioni italiane ed europee ulteriori misure di contenimento dei costi dell’energia per favorire l’abbassamento delle bollette. Se vogliamo comunque provare ugualmente a ipotizzare una spesa per il prossimo anno, possiamo dire che per quanto riguarda l’energia elettrica (analizzando i valori delle poche offerte a prezzo bloccato rimaste sul mercato) la previsione di spesa non è mai inferiore a 1.500 euro su base annua. Se invece si sposta l’attenzione sul gas, che maggiormente subisce le tensioni internazionali, le previsioni che si possono fare sono ancora peggiori: in base alle offerte a prezzo fisso disponibili sul mercato libero si attestano intorno a valori mai inferiori a 3.000 euro annui. La somma di entrambi è preoccupante: allo stato attuale bisogna considerare che non spenderemo meno di 4.500 per luce e gas, beni di prima necessità.
Cosa fare per arginare i rincari
Di fronte a questa situazione, il consumatori può mettere in atto 5 azioni che possono permettergli di abbassare un po’ la bolletta e avere consumi più consapevoli. Ecco quali sono.
1) Cambiare fornitore per risparmiare un po’
La prima cosa da fare per provare a contenere i rincari è capire se il nostro contratto di fornitura è davvero quello più adatto a noi, e nel caso valutare di cambiare provider di energia. Sul mercato sono rimaste poche offerte a prezzo bloccato, che consentirebbero almeno di stabilizzare la spesa, invece di aggiornarla continuamente al rialzo. Il nostro comparatore di tariffe online è lo strumento giusto per trovarle e sottoscriverle. Infine imparare a riconoscere quali sono le parti più importanti quando si legge la bolletta può diventare fondamentale per sapere se il contratto che abbiamo fa davvero al caso nostro.
2) Adottare comportamenti che riducano i consumi
Va da sé che il modo più efficace per contenere i costi in bolletta è prestare attenzione ai consumi. Risparmiare luce e gas non solo può consentire al nostro Paese di guardare allo stop delle forniture dalla Russia con più serenità, ma può certamente alleggerire le bollette. Per farlo basta adottare alcuni cambiamenti nelle nostre abitudini in casa, ad esempio nell’utilizzo più responsabile di illuminazione e dispositivi elettrici o nella scelta di quelli che o nel rispetto delle indicazioni del Governo sui gradi del riscaldamento da tenere in casa questo inverno. Può essere utile anche conoscere quanto consumano i nostri elettrodomestici quando li usiamo e quanta potenza richiedono.
3) Rateizzare le bollette quando serve
Tra i cambiamenti che dovrebbero in qualche modo aiutare a contenere i rincari c’è anche la possibilità dal 1° ottobre per i provider di fatturare ai propri clienti con cadenza mensile invece che bimestrale; questo permettere da un lato di “dilazionare” ulteriormente i futuri aumenti e dall’altro di intercettare da subito i benefici di eventuali misure a sostegno delle utenze. Tuttavia esiste orami da diversi mesi la possibilità di rateizzare le bollette dilazionando gli importi in 10 rate; una possibilità offerta sia ai clienti del mercato libero sia a quelli di quello tutelato e ha il vantaggio che all’importo rateizzato non vengono applicati gli interessi.
4) Sfruttare i bonus e le agevolazioni disponibili
Per far fronte ai rincari, poi, potrebbe essere utile sapere se si ha diritto ad avere uno dei tanti bonus messi a disposizione dal Governo per alleggerire le bollette, dai bonus sociali, al bonus 150 euro, fino alle 600 euro di welfare aziendale che i dipendenti delle aziende private possono ottenere dal datore di lavoro.
5) Contestare eventuali abusi dei fornitori
L’ultima misura contenuta nel decreto Aiuti bis introduce una norma che blocca le rimodulazioni delle offerte di mercato libero dei fornitori. Nelle intenzioni, questa norma avrebbe dovuto mettere al riparo i clienti domestici (almeno quelli con contratto a prezzo bloccato) proprio dai rincari di cui abbiamo parlato; tuttavia, troppi utenti continuano a segnarci comunicazioni da parte dei propri provider di energia che cambiano le carte in tavola: si dichiara che le offerte attuali non sono più sostenibili per i provider, che chiedono ai loro clienti una aggiornamento al rialzo con modifiche unilaterali dei contratti di fornitura. Proprio ciò che la norma del decreto Aiuti bis proibisce. In questi casi, è bene farsi sentire e contestare gli aumenti.
Servono interventi urgenti
Come abbiamo visto il rincaro dell’energia è stato davvero importante. Questo malgrado le misure straordinarie messe in campo dal Governo in questi mesi (incremento dei bonus sociali, azzeramento degli oneri di sistema) e dall’Authority, che con un intervento straordinario ha limitato gli aumenti per questo trimestre. Ma le prospettive, come abbiamo visto non sono rosee. Le misure straordinarie già operative rischiano ormai di non essere più sufficienti ed efficaci nell’arginare il caro energia. Ecco perché, ormai da oltre un anno chiediamo (prima al Governo uscente e ora a quello che verrà) di mettere in campo misure più strutturali e durature per combattere il caro-energia, attraverso una petizione online.
Fonte: Altroconsumo – di Luca Cartapatti, contributo tecnico di Paolo Cazzaniga