Grazie al Decreto Passera-Grilli, le famiglie italiane rischiano di vedersi aumentare le bollette dell’energia elettrica di un importo che, secondo alcuni, sarà pari al 2% di quanto già si paga. Si vogliono scaricare, infatti, sulle spalle dei consumatori domestici i 600 milioni di euro (la cifra è del Ministero dello Sviluppo Economico) delle agevolazioni sugli oneri di trasmissione che il Governo Monti aveva concesso alle aziende energivore per favorirne la competitività. A dare l’allarme è l’Unione Nazionale Consumatori con le associazioni: ACU, Altroconsumo, Assoutenti, Casa del Consumatore, Codacons, Codici, Lega Consumatori che, in una nota congiunta, chiedono l’intervento del ministro Flavio Zanonato affinché i costi della politica industriale non ricadano sulle tasche delle famiglie già stremate dalla crisi. “In bolletta -ricordano le associazioni- i consumatori già pagano 450 mln di sussidi alle Ferrovie dello Stato ed oltre 12 miliardi all’anno (destinati ad aumentare sino a 20) per gli incentivi alle fonti rinnovabili”.
Le associazioni auspicano anche un’“operazione trasparenza” sulle bollette perché, spiegano: “così come è chiaro quanto pagano le famiglie, altrettanto non possiamo dire per i grandi consumatori. È paradossale che non si sappia quanto spendono in energia le categorie industriali: siamo solo consapevoli che sono allacciati in alta o media tensione e che pagano prezzi inferiori di quelli delle famiglie allacciate in bassa tensione con contatori da 3,0 kW/h”.
“Il Governo e l’Autorità per l’energia -concludono i consumatori- devono fare chiarezza sul costo che l’attuazione del Decreto Passera-Grilli avrebbe per le famiglie italiane, bloccandone eventualmente l’applicazione per procedere ad una sua revisione in direzione più equa per i consumatori; inoltre è necessario intervenire con urgenza per migliorare i Bonus Sociali (elettrico, gas e idrico) ampliando la platea degli aventi diritto, aumentando significativamente i loro importi e semplificando le procedure amministrative”.
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