L’Europa «ha responsabilità» per la crisi globale ma anche gli altri paesi, soprattutto quelli con alti debiti come gli Stati Uniti, «ne hanno». Il presidente della Banca centrale europea (Bce), Mario Draghi, risponde a tono alle richieste di intervento sull’economia che da giorni arrivano dagli Usa e, in particolare al presidente Barack Obama. «Non è giusto, equilibrato, dire che l’Europa è la causa principale della crisi» dice Draghi nella conferenza stampa a Francoforte, al termine del Consiglio direttivo
«La Bce fornirà liquidità illimitata a tre mesi al tasso fisso dell’1%alla banche fino alla fine del 2012». Il presidente dell’Eurotower cerca di rassicurare i mercati nella conferenza stampa a Francoforte, al termine del Consiglio direttivo. Draghi non ha però nascosto i problemi e i rischi dell’Eurozona: «La crescita economica resta debole, con una elevata incertezza e crescenti rischi di ribasso connessi, in particolare, ad un ulteriore aumento delle tensioni nei mercati finanziari dell’area Euro e alle loro ricadute potenziali sull’economia».
AUMENTI PREZZI – Rischi di peggioramento riguardano anche «gli aumenti dei prezzi delle materie prime nel medio termine» spiega Draghi. E aggiunge: «Recuperare la competitività è condizione necessaria per riprendere una crescita graduale e sostenibile»
COSTO DEL DENARO – Il consiglio di Francoforte, in linea alla attese degli analisti, ha confermato il costo del denaro all’interno dei 17 paesi Uem all’1% e i tassi di depositi e prestiti overnight allo 0,25% e all’1,75%. La decisione, ha spiegato Draghi, non è stata presa all’unanimità: alcuni consiglieri Bce, ma non molti, avrebbero preferito una mossa espansiva. Secondo Draghi, però, la ripresa economica della zona Euro deve confrontarsi con «crescenti rischi al ribasso».
INVARIATE STIME DI CRESCITA – Tuttavia la Bce ha confermato per il 2012 le previsioni di crescita della zona Euro: tra -0,5% e 0,3%, mentre per il 2013 il range è compreso tra 0,0% e 2,0%. Rispetto alle stime dello scorso marzo le proiezioni macroeconomiche sono leggeremente riviste al ribasso per l’anno prossimo.
INFLAZIONE – Per quanto riguarda l’inflazione l’istituto di Francoforte conferma che i prezzi al consumo di attesteranno al 2,4% nel 2012, mentre nel 2013 rallenteranno all’1,6%, come già previsto a marzo.
ITALIA E SPAGNA – La Spagna deve essere «realistica» nel valutare un salvataggio europeo. Draghi spiega che «è una loro decisione se vogliono usare Efsf», ma anche che «qualsiasi decisione dovrebbe basarsi su una valutazione realistica dei requisiti per ricapitalizzare le banche e sui soldi disponibili senza l’aiuto esterno». E aggiunge: «Paesi come l’Italia, la Spagna, l’Irlanda, il Portogallo e la stessa Grecia hanno fatto sforzi enormi e raggiunto progressi considerevoli; ora devono continuare e completare il lavoro»
PIAZZA AFFARI – Piazza Affari arriva a più che dimezzare i guadagni mentre il presidente della Bce tiene il consueto discorso che segue la riunione del comitato di politica monetaria di Francoforte. A deprimere le quotazioni azionarie, in parallelo allo sgonfiamento dell’euro contro dollaro, il riferimento alla crescita economica, che nella zona euro resta debole e agli aumentati rischi al ribasso sulle prospettive dell’economia. Poco prima delle 15 il FTSE Mib – arrivato in mattinata a guadagnare circa il 2,5% – sale intorno all’1% e il derivato relativo si mantiene sopra quota 13.100 punti. Fra i titoli sul listino milanese peggiori spicca il ribasso di Fiat, in controtendenza all’automotive europeo . Pesante anche Mediaset.
da www.corriere.it