Dal 2020, i periodi di contribuzione caduti in prescrizione e relativi a prestazioni di lavoro nel settore privato non possono più essere regolarizzati. Pertanto, per renderli eventualmente utili in casse pensionistiche ex INPDAP (CTPS, CPDEL, CPI, CPS e CPUG), è necessario costituire una rendita vitalizia, versando il relativo onere economico. Le istruzioni per la valorizzazione dei periodi relativi alla contribuzione prescritta e le modalità di applicazione della rendita vitalizia di cui all’articolo 13 della legge 12 agosto 1962, n. 1338, sono contenute nella Circolare INPS n.25/2020 .
Rendita vitalizia
Per ottenere la rendita, si dovrà provare l’esistenza del rapporto di lavoro stesso, la sua durata e la continuità della prestazione (si veda la Circolare INPS 78/2019). La domanda si presenta direttamente, da parte del lavoratore o del datore di lavoro che ha omesso il versamento. I periodi o le differenze retributive così valorizzati saranno utili sia ai fini del diritto alla prestazione sia ai fini della misura.
Se la domanda è presentata dal lavoratore, la procedura è esclusivamente telematica:
- Via web tramite sito INPS con PIN dispositivo, SPID di Livello 2 o CNS, attraverso il seguente percorso: “Prestazioni e servizi” > “Tutti i servizi” > “Gestione dipendenti pubblici: servizi per Lavoratori e Pensionati”;
- Contact Center multicanale da telefono fisso (numero verde 803 164) o cellulare (06 164164, a pagamento) con il PIN;
- Patronati e intermediari, anche senza PIN.
Contributi omessi nella PA
Nel settore pubblico, invece, ricordiamo che è stata stabilita una proroga fino al 2022 per le pubbliche amministrazioni, che potranno quindi regolarizzare i versamenti omessi entro quella data per i periodi retributivi fino al 2015 di pertinenza di tutte le casse pensionistiche ex INPDAP, inclusa la CPI, compresi i contributi dovuti per le prestazioni di fine servizio.